Tragedia a Cologno al Serio: Uccide la Compagna con una Coltella
La tranquillità di una piccola comunità di Cologno al Serio, in provincia di Bergamo, è stata scossa da un tragico evento avvenuto nel pomeriggio di ieri. Un femminicidio che ha lasciato senza parole i residenti della corte di via Donizetti, dove una donna di 49 anni, Joy Omoragbon, di nazionalità nigeriana, ha perso la vita, uccisa dal compagno Osarumwense Aimiose, 45 anni, anch’egli nigeriano. L’appartamento al secondo piano, teatro dell’omicidio, ora è sigillato dal sequestro giudiziario, con un unico, macabro indizio visibile: uno schizzo di sangue sullo stipite della porta.
L’omicidio è avvenuto poco dopo le 14.30, quando una lite tra i due ha raggiunto il suo tragico epilogo. I vicini, allarmati dalle urla provenienti dall’appartamento e da un grido straziante, hanno chiamato il 112. Al loro arrivo, i carabinieri della stazione di Urgnano hanno trovato Aimiose in stato confusionale e il corpo senza vita di Joy Omoragbon, apparentemente trafitta da una sola coltellata. Nonostante l’ordine nell’appartamento, l’assenza di segni di colluttazione non ha fatto che aggiungere mistero alla tragica scena.
Lo Sfondo di una Convivenza Segnata da Problemi Psichiatrici
La coppia viveva insieme in una relazione discreta, senza figli, da diversi anni. Aimiose, che in passato aveva lavorato come operaio e imbianchino, era senza occupazione da un paio di mesi. Un dettaglio che potrebbe aver influito sulla stabilità della relazione è la salute mentale dell’uomo, in cura da dieci anni presso il Centro psico sociale di Romano per problemi psichiatrici, che avevano anche richiesto un trattamento sanitario obbligatorio. Resta da chiarire se Aimiose stesse seguendo il suo trattamento farmacologico o se la mancata assunzione dei medicinali abbia peggiorato il suo stato, contribuendo alla tragica escalation della lite.
L’avvocato Francesco Pierotti, che assiste Aimiose, ha riferito che il suo assistito ha fornito una spiegazione dell’accaduto, seppur in uno stato mentale precario. “È una situazione da approfondire”, ha dichiarato il legale, sottolineando la complessità umana della vicenda. “Mi spiace per la donna che non c’è più, ma questa è una vicenda umanamente toccante anche perché lui è una persona che ha bisogno di aiuto”.
La Comunità sotto Shock, il Cordoglio del Sindaco
Il silenzio ha avvolto la corte di via Donizetti dopo il trasporto del corpo di Joy Omoragbon all’ospedale Papa Giovanni di Bergamo, dove sarà eseguita l’autopsia. La notizia dell’omicidio ha colpito profondamente la comunità, in particolare quella straniera che costituisce gran parte della popolazione locale. Sebbene problemi e litigi non manchino, un evento di tale gravità è stato descritto come un “fulmine a ciel sereno” dagli abitanti, che ricordano la corte come una delle più tranquille del quartiere.
Il sindaco di Cologno al Serio, Chiara Drago, ha espresso il dolore e il cordoglio della comunità attraverso un commosso post sui social media. “Non sono tragedie, non sono drammi della gelosia, non sono liti finite male, non sono inevitabili esiti dell’imperante disagio psichico che si fatica a leggere e ad affrontare nella nostra società. Sono femminicidi”, ha scritto, evidenziando come tali eventi siano purtroppo ancora troppo frequenti nel Paese. Il suo messaggio conclude ricordando che ogni nome, come quello di Joy Omoragbon, non deve essere dimenticato, in un appello all’intera comunità a non restare indifferente di fronte a queste tragedie.
La vicenda ha riportato alla memoria un altro triste episodio avvenuto a Cologno nel 2019, quando un uomo uccise l’ex moglie a coltellate. Questi eventi riaccendono il dibattito sulla necessità di affrontare più efficacemente il problema della violenza sulle donne e del disagio psichico nella società, sottolineando l’importanza di un supporto e di una prevenzione adeguati.
Le indagini sul caso di Joy Omoragbon e Osarumwense Aimiose continuano, con l’obiettivo di chiarire la dinamica dell’omicidio e le eventuali responsabilità. Nel frattempo, la comunità di Cologno al Serio cerca di fare i conti con un dolore che, come sottolineato dal sindaco, è “ancestrale” e solleva interrogativi profondi sulla capacità della società di proteggere le sue componenti più vulnerabili.