Trattamenti medici transgender: il lato oscuro delle raccomandazioni
I trattamenti ormonali e chirurgici sui transgender sono esperimenti devastanti. Il report “I WPATH Files” ha gettato luce su pratiche pseudoscientifiche che danneggiano bambini, adolescenti e adulti vulnerabili. L’organizzazione WPATH, pur essendo considerata autorevole, consiglia trattamenti irreversibili e dannosi, minando la fiducia nel settore.
La questione della disforia di genere: cambiamenti e implicazioni
Prima del 2015, si registrava una bassa percentuale di disforia di genere reale. Dopo il 2015, l’emergere della disforia a insorgenza rapida ha portato a una maggiore identificazione come transgender. Questo fenomeno, legato all’influenza dei social media, solleva interrogativi sulla reale necessità di interventi medici invasivi.
La WPATH promuove una “cura per l’affermazione del genere” che spinge verso terapie ormonali e chirurgiche senza adeguata valutazione psicologica. Tale approccio non solo è pseudoscientifico, ma può portare a decisioni irreversibili e dannose per i pazienti, soprattutto i minori.
Le criticità nascoste nei trattamenti transgender
Il report evidenzia chat interne alla WPATH, rivelando livelli preoccupanti di ignoranza e incertezza tra i professionisti. Si discute di interventi chirurgici senza conoscere appieno le conseguenze. La mancanza di consapevolezza e di rispetto per il consenso informato mette a rischio la salute e i diritti dei pazienti transgender.
I casi di ragazzi che richiedono trattamenti senza consenso dei genitori sollevano dubbi sulla reale comprensione e consapevolezza dei minori riguardo alle conseguenze permanenti degli interventi. È fondamentale garantire una pratica medica etica e basata su evidenze scientifiche per tutelare la salute e i diritti dei pazienti transgender.