Azione di Carlo Calenda: Dal Campo Largo alla Destra in Basilicata
Azione, il partito guidato da Carlo Calenda, ha preso una svolta inaspettata nelle alleanze politiche, passando dal campo largo alla destra in diverse regioni italiane. Questa mossa strategica è emersa con forza nelle prossime elezioni regionali, dove le scelte di coalizione di Calenda hanno destato sorpresa e dibattito. In particolare, lo scenario politico in Basilicata si è delineato con netta chiarezza, con Azione che si è alleata con Fratelli d’Italia, Lega, Forza Italia, Italia Viva, Noi Moderati, UdC e DC di Rotondi per sostenere il governatore uscente Vito Bardi (Forza Italia).
Le Tattiche di Calenda: Flessibilità e Cambi di Fronte
La flessibilità politica di Carlo Calenda è emersa con chiarezza, mostrando una capacità di adattamento alle situazioni contingenti e ai venti che soffiano sulla scena politica regionale. Dopo aver collaborato con Pd-M5s-Allenza Verdi sinistra in Abruzzo, la scelta di allearsi con la maggioranza di governo in Basilicata rappresenta un cambio di fronte significativo. Donato Pessolano, segretario lucano di Azione, ha sottolineato che con Vito Bardi hanno trovato elementi programmatici condivisi, dando solidità all’intesa. Questo spostamento a destra rappresenta un’evoluzione strategica che ha lasciato molti osservatori politici perplessi.
Mentre Azione si era precedentemente schierata con il campo largo, la decisione di abbracciare la coalizione di centrodestra in Basilicata ha suscitato reazioni contrastanti. Il segretario lucano Donato Pessolano insieme al consigliere regionale Marcello Pittella hanno annunciato con convinzione questa nuova alleanza, sottolineando l’importanza degli elementi di programma comuni individuati con Vito Bardi. Questo passaggio ha evidenziato la versatilità di Azione e di Calenda nel delineare strategie politiche in base al contesto e alle opportunità del momento.
Le Contraddizioni e le Critiche: da Abruzzo a Basilicata
Le contraddizioni espresse da questa mossa politica non sono sfuggite all’attenzione dei critici e degli osservatori politici. Il passaggio da sostenere Luciano D’Amico in Abruzzo con il campo largo a un’alleanza con Bardi in Basilicata ha sollevato interrogativi sulla coerenza e sulla direzionalità politica di Azione e di Calenda. Queste scelte hanno portato a reazioni nette, come quella della dem Alessia Morani, che ha definito la scelta di Calenda e Renzi come ‘incomprensibile’, auspicando una maggiore riflessione nelle decisioni future.
La tattica di allearsi con formazioni politiche differenti in regioni diverse ha messo in evidenza la complessità delle dinamiche politiche attuali in Italia. La capacità di Calenda di navigare tra le varie correnti politiche e di stringere alleanze eterogenee ha generato un dibattito acceso sul suo approccio strategico e sulle possibili implicazioni future per il panorama politico nazionale. Le elezioni regionali del 21 e 22 aprile rappresenteranno un banco di prova significativo per valutare l’efficacia di queste alleanze in Basilicata e per comprendere appieno le implicazioni di questa nuova fase politica di Azione.