La fuga dalle aree interne: Calabria in crisi demografica
La Calabria, affiancata dalla Basilicata e dal Molise, è al centro di un’allerta demografica che sta scuotendo le fondamenta delle sue aree interne. Secondo ‘Il Sole 24 Ore’, la regione sta vivendo un’emorragia demografica senza precedenti, con il 58,4% dei suoi comuni che registra un tasso di crescita annuo negativo, inferiore al -4%. Questa situazione critica è un campanello d’allarme che richiede interventi tempestivi e mirati.
La fragilità socio-economica delle aree interne
I dati evidenziano che in Calabria sono presenti 319 comuni in territorio classificati come aree interne, rappresentando circa l’80% del totale dei comuni regionali. Questa percentuale supera di gran lunga la media nazionale, attestata al 52%. Questi territori sono caratterizzati da una distanza significativa dai centri che offrono servizi essenziali come istruzione, salute e mobilità. Nonostante il 50% della popolazione calabrese risieda in queste zone, la mancanza di una strategia efficace per garantire i livelli minimi di servizi ha portato a un progressivo calo demografico.
La fuga dalla Calabria è evidente negli ultimi decenni, con un tasso di variazione della popolazione pari al 27,21% dal 1981 al 2011. Questo esodo è stato particolarmente marcato nelle aree ultra-periferiche, dove la popolazione è diminuita in modo significativo. Anche le zone periferiche hanno registrato un calo del 15% della popolazione in 30 anni, ben oltre la media regionale. Questi dati mettono in luce la fragilità e la crisi che colpisce le aree periferiche della Calabria.
Indicatori della crisi
La fragilità socio-economica di queste zone è supportata da diversi indicatori, tra cui il tasso d’invecchiamento della popolazione, l’alta percentuale di soggetti dipendenti e il basso reddito pro capite. Questi fattori contribuiscono alla debolezza strutturale di queste aree, minando il tessuto sociale e produttivo locale. È evidente che una soluzione a lungo termine richiede un impegno strategico e mirato per invertire questa tendenza negativa e garantire un futuro sostenibile per le aree interne della Calabria.