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L’assunzione di oltre 44 mila docenti in Italia: il test a crocette e le sfide future
Lunedì mattina, 11 marzo, la regione Piemonte ha vissuto un momento cruciale per il reclutamento di nuovi docenti, con 3.696 candidati attesi per la scuola dell’infanzia e primaria. Di questi, 3.108 si sono presentati, corrispondenti all’84% del totale, e ben 2.621 hanno superato la prova, raggiungendo l’84,33% di successo. Un risultato che ha superato la media nazionale, ferma all’80% di promossi. Le posizioni disponibili ammontavano a 1.080 posti complessivi, tra cui 53 comuni e 136 di sostegno all’infanzia, oltre a 98 comuni e 793 di sostegno alla primaria.
Prove per scuole medie e superiori: numeri e sfide
Mercoledì e giovedì, 13 e 14 marzo, è stata la volta dei candidati per le scuole medie e superiori. 18.159 aspiranti erano attesi, 14.541 si sono presentati (pari all’80% del totale) e 12.878 hanno superato il test (con un tasso dell’88,56%, superiore alla media nazionale dell’87%). Le posizioni disponibili sono 3.057, di cui 787 di sostegno, che rischiano di rimanere in larga parte vacanti per via del requisito del titolo di specializzazione necessario per partecipare.
In Italia, le prove di selezione continueranno fino a martedì 19 marzo, mentre il Piemonte si è distinto per aver concluso prima, grazie a un maggior numero di laboratori informatici con tecnici presenti nelle scuole superiori. L’orale è programmato per il mese di aprile con un calendario ancora da definire.
Con l’identificazione dei candidati da esaminare, è ora necessario costituire le commissioni. L’Ufficio Scolastico Regionale del Piemonte sta cercando commissari e ha riaperto le domande online fino al 29 marzo. L’obiettivo di questa fase iniziale del concorso ordinario Pnrr è di assumere oltre 44 mila docenti in tutta Italia. Le fasi successive si svolgeranno in autunno e nell’estate del 2025, con l’obiettivo di arruolare 70 mila docenti entro i prossimi tre anni.
Le sfide e i nodi irrisolti nel sistema dei concorsi
Tuttavia, nonostante i progressi, rimangono molte questioni irrisolte nel mondo dei concorsi per l’inserimento nel mondo della scuola. Un nodo critico riguarda il destino di coloro che hanno superato l’ultimo concorso nel 2020 ma non hanno ancora ottenuto un posto, i quali rischiano di essere scavalcate dai vincitori dell’attuale edizione. Secondo i sindacati, il sistema dei concorsi non è adeguato a risolvere il problema del precariato e andrebbe rivisto in profondità per garantire una maggiore stabilità lavorativa ai docenti.