Indagine a Foggia: imprenditori e funzionari coinvolti in un’organizzazione criminale
Undici indagati sono finiti dietro le sbarre, quattro ai domiciliari e uno con divieto di dimora a Foggia. La vasta rete coinvolge italiani ed extracomunitari, con accuse che vanno dal favoreggiamento dell’immigrazione clandestina al peculato. Tra gli arrestati spicca Ardone, un poliziotto della stradale, accusato di aver utilizzato l’auto di servizio per transazioni illecite. Le indagini puntano verso figure come Da Bellonio e Reddavide, con quest’ultimo coinvolto insieme a un ex funionario INPS, un commercialista e il responsabile di un Caf.
Accuse pesanti per imprenditori e funzionari pubblici
Gli accusati, tra cui imprenditori, professionisti e funzionari, affrontano gravi capi d’imputazione come associazione per delinquere, truffa aggravata, riciclaggio e traffico di influenze illecite. Le misure cautelari colpiscono anche un consigliere comunale e un ex funzionario prefettizio. L’entità dei reati emerge dai sequestri per cinque milioni di euro, svelando un intricato intreccio di frodi e illeciti che coinvolgono varie sfere lavorative e istituzionali.
Due filoni investigativi svelano la complessità dell’organizzazione
L’indagine della Procura di Foggia si articola in due filoni intricati: il primo riguarda una frode previdenziale ed assistenziale tramata attraverso società fasulle, coinvolgendo 647 falsi braccianti agricoli e somme indebitamente percepite per milioni di euro. Il secondo filone si concentra sul favorire l’ingresso di extracomunitari mediante assunzioni fittizie, un’attività criminale che prosperava dietro pagamenti illeciti. Un panorama di illegalità diffusa che coinvolge figure di spicco e ruoli istituzionali, gettando ombre sulla trasparenza e l’integrità del sistema.