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Omicidio di Maria Chindamo: Processo in Corso
Rapita, uccisa e data in pasto ai maiali. Il processo per l’omicidio di Maria Chindamo, commercialista di Laureana di Borrello, ha preso avvio davanti ai giudici della Corte d’Assise di Catanzaro. Il 14 marzo si è aperta un’importante fase riguardante un delitto che ha sconvolto l’opinione pubblica. Salvatore Ascone, noto come ‘u pinnularu’, è tra gli imputati per il terribile crimine. La vittima, rapita il 6 maggio 2016 dinanzi al cancello della sua tenuta agricola, è stata uccisa e il suo corpo è stato addirittura dato in pasto ai maiali.
Le Indagini e le Novità Processuali
La svolta nelle indagini sull’omicidio di Maria Chindamo è stata determinante grazie all’operazione Maestrale-Carthago della Dda di Catanzaro. L’arresto di 84 persone, incluso Ascone, ha portato alla luce dettagli inquietanti. Si ipotizza che il delitto sia stato motivato dal suicidio del marito della vittima, avvenuto nel 2015, e da questioni economiche legate ai terreni agricoli. Una possibile relazione della donna potrebbe aver contribuito al tragico epilogo.
Dettagli Macabri e Coinvolgimento di Ascone
Revelation Shock: il Cadavere Distrutto Emergono dettagli agghiaccianti sulla sorte del cadavere di Maria Chindamo grazie alle testimonianze di due collaboratori di giustizia. Il corpo della vittima sarebbe stato dato in pasto ai maiali e le ossa triturate con una fresa di un trattore. Il figlio di Ascone, Rocco, avrebbe confermato l’atroce epilogo: ‘In venti minuti i maiali si erano mangiati il corpo della donna e avevano triturato i resti delle ossa con una fresa o un trattore.’
Responsabilità di Ascone Gli inquirenti ipotizzano che Salvatore Ascone abbia agevolato il rapimento e l’omicidio di Chindamo manomettendo il sistema di sorveglianza presso la sua proprietà confinante con quella della vittima. In passato, Ascone era stato arrestato e successivamente prosciolto per concorso in omicidio, ma ora si trova di nuovo sotto accusa. Si presume che abbia agito in accordo con un complice, scomparso nel frattempo.
Prossima Udienza del Processo Domani, a otto anni di distanza dal delitto, si terrà la prima udienza del processo. Vincenzo Chindamo, fratello della vittima, esprime speranza nel processo affermando: ‘Mi aspetto l’inizio di un percorso con una velocità diversa, in cui lo Stato si è reso più manifesto nel partecipare a questo cammino difficile.’ La famiglia di Maria Chindamo cerca giustizia per un crimine che ha lasciato un segno indelebile nella comunità.