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Ballottaggi e scontri politici: la mossa di FI a favore di Salvini
Il centrodestra si prepara a un’importante decisione riguardo ai ballottaggi delle elezioni amministrative, con Forza Italia che sembra sostenere la proposta di Salvini di cancellare il secondo turno. Maurizio Gasparri, capogruppo azzurro, conferma: “Dal momento che ci sono elezioni imminenti, ieri abbiamo convenuto di non intervenire subito. Ma ritorneremo sulla questione e approveremo una norma, che peraltro è già in vigore in alcune regioni.” L’obiettivo è chiaro: evitare situazioni in cui un sindaco vinca al ballottaggio con meno voti di quelli persi al primo turno, minando la sua legittimità.
La Lega, protagonista in questa vicenda, ha già incluso nell’ordine del giorno la proposta di cancellare il secondo turno nel caso in cui un candidato sindaco raggiunga il 40% dei voti. Gasparri spiega che la diminuzione della partecipazione al ballottaggio può portare a una minore legittimazione del vincitore, sottolineando la necessità di rivedere questo meccanismo e garantire maggiore coerenza tra i risultati e la rappresentatività delle elezioni. La decisione finale, presumibilmente dopo le Europee, sarà fondamentale per il futuro delle competizioni elettorali locali.
La questione dei mandati e le reazioni politiche
La discussione si allarga al tema dei mandati politici e alla possibilità di un terzo mandato per i governatori, tema recentemente affrontato dal Senato. Sebbene il testo debba ancora passare all’esame della Camera, la Lega sembra non avere intenzione di insistere subito su questa proposta. Tuttavia, il rifiuto del Senato ha generato reazioni anche a livello regionale, come nel Veneto, dove il mandato di Luca Zaia scade l’anno prossimo. Zaia rimarca che “il Parlamento può anche decidere che il vincolo di mandato riguarda solo il sindaco e il presidente di Regione”, sottolineando la questione delle cariche a vita per altri ruoli politici.
Le posizioni su questo tema sono divergenti: se da Fratelli d’Italia arriva un’aperta critica al terzo mandato, con il governatore del Lazio Francesco Rocca che sostiene il cambiamento periodico delle cariche, il presidente toscano Eugenio Giani si mostra favorevole a una limitazione dei mandati. Le motivazioni dietro al voto contrario del Partito Democratico rimangono oggetto di speculazione, suscitando domande sulle strategie politiche in atto. La riflessione sull’opportunità di limitare i mandati politici si fa sempre più intensa, con prospettive diverse all’interno dei diversi schieramenti.
Il confronto politico si acuisce anche sul fronte delle alleanze elettorali, con l’assessore leghista Roberto Marcato che propone un’azione autonoma nel Veneto per garantire una vittoria certa. Marcato è chiaro: “Se FdI vuole la Regione, dobbiamo andare al voto da soli.” La strategia prevede un’ampia alleanza con la lista Lega e la lista Zaia, oltre a una lista autonomista veneta, consolidando così un fronte unito per le elezioni. Tuttavia, le critiche non mancano, con Marcato che esprime perplessità sulla presentazione della proposta del terzo mandato al Senato, già prevista come bocciata.
Infine, l’attesa per l’evoluzione dell’Autonomia nel Veneto si fa sempre più stretta, con il rischio che i tempi non coincidano con le elezioni europee. Indipendentemente dal merito della questione, molti esponenti del centrodestra sono preoccupati che questa riforma possa diventare un tema spinoso in campagna elettorale, soprattutto nelle regioni del centro-sud. Le dinamiche politiche in atto stanno plasmando un futuro incerto per le competizioni elettorali locali, con scontri e strategie che si intrecciano in vista dei prossimi appuntamenti elettorali.