Approvato il decreto elezioni: le principali norme
Il Senato ha votato a favore, con 79 voti favorevoli, 39 contrari e 6 astenuti, il decreto legge elettorale, noto come dl elezioni, che ora procederà all’esame della Camera. Questo decreto contiene diverse norme significative che andranno a influenzare il panorama politico e amministrativo italiano. Tra le principali novità, vi è l’introduzione del voto il sabato per le prossime elezioni europee, che si svolgeranno sabato 8 e domenica 9 giugno. Durante queste elezioni, i seggi saranno aperti il primo giorno dalle 15 alle 23 e il secondo giorno dalle 7 alle 23, con lo spoglio che avrà inizio immediatamente dopo la chiusura delle urne.
Limiti ai mandati dei sindaci
Una delle modifiche significative riguarda i mandati dei sindaci nei comuni italiani. Nei comuni con meno di 5.000 abitanti, i sindaci non avranno più limiti di mandato, abolendo così il precedente tetto di tre mandati. Nei comuni tra 5.000 e 15.000 abitanti, il limite attuale di due mandati viene esteso a tre. Per i comuni con oltre 15.000 abitanti, il limite rimane fissato a due mandati. Questa modifica apportata al decreto elezioni avrà un impatto significativo sulla gestione e la continuità amministrativa a livello locale.
Regole per la presentazione delle liste alle elezioni europee
Un’altra importante disposizione riguarda le firme necessarie per la presentazione delle liste alle elezioni europee. Secondo il decreto, i partiti politici che dispongono di un gruppo parlamentare presso il Parlamento italiano o che abbiano almeno un eletto, e abbiano presentato il proprio simbolo alle elezioni, saranno esentati dalla raccolta delle firme. Anche i partiti affiliati a uno dei partiti europei (come il PPE, il PSE, i Verdi, ecc.) che dispongono di almeno un deputato eletto nelle circoscrizioni italiane del Parlamento europeo saranno esentati. Per i partiti o movimenti che non rientrano in queste categorie, il numero di firme richieste per la presentazione delle liste verrà dimezzato, facilitando così il processo di candidatura.
Il decreto elezioni ha introdotto anche nuove regole riguardanti l’ineleggibilità nelle Regioni. In base alle nuove disposizioni, non saranno più eleggibili nei Consigli regionali i dipendenti delle stesse Regioni, come previsto in passato, ma coloro che svolgono “funzioni e attività amministrative”. Questa modifica mira a garantire una maggiore trasparenza e a prevenire potenziali conflitti di interesse all’interno degli organi regionali.