![Italia sotto accusa: procedura d'infrazione per la qualità dell'aria 1 20240314 153203 1](https://masainews.it/wp-content/uploads/2024/03/20240314-153203-1.webp)
Italia sotto accusa: procedura d’infrazione per la qualità dell’aria
La Commissione europea ha messo sotto i riflettori l’Italia per la sua gestione della qualità dell’aria. Secondo quanto riportato, nel 2022 ben ’24 zone di qualità dell’aria’ nel paese hanno presentato ‘valori limite giornalieri’ di concentrazione dell’inquinamento superiori a quelli consentiti. Questa situazione ha portato Bruxelles ad aprire una procedura d’infrazione contro Roma per il mancato rispetto degli obblighi in materia ambientale. La Commissione ha evidenziato come l’Italia abbia trascurato la sentenza della Corte di giustizia dell’Unione Europea emessa nel 2020, che la dichiarava già in violazione degli obblighi derivanti dalla direttiva sulla qualità dell’aria ambiente.
Italia: richiamo alla conformità con le normative europee
La Corte di giustizia europea, presieduta da Ursula von der Leyen, ha sottolineato la precedente violazione da parte dell’Italia degli obblighi imposti dalla direttiva sulla qualità dell’aria ambiente (direttiva 2008/50/CE). Il Green Deal europeo, ponendo l’obiettivo di inquinamento zero, richiede il rispetto totale degli standard di qualità dell’aria al fine di proteggere la salute umana e l’ambiente naturale. La direttiva in questione impone agli Stati membri di mantenere bassi i livelli di inquinanti atmosferici come il PM10 al di sotto di determinati valori limite. Nel caso in cui tali limiti vengano superati, gli Stati sono tenuti ad adottare provvedimenti per ridurre al minimo il periodo di superamento. Nonostante l’Italia abbia preso alcune misure in seguito alla sentenza del 2020, nel 2022 si sono registrati ancora superamenti dei valori limite in ’24 zone di qualità dell’aria’ a livello giornaliero e in una zona a livello annuale. La Commissione europea ha quindi inviato una lettera di costituzione in mora all’Italia, dando al paese due mesi di tempo per rispondere e adottare azioni correttive per evitare ulteriori conseguenze.
Misure urgenti richieste dall’Unione Europea
L’Unione Europea ha chiarito che, in assenza di una risposta adeguata da parte dell’Italia, potrebbero essere intraprese azioni più drastiche. Se il governo italiano non riuscirà a colmare le lacune evidenziate entro il termine stabilito, l’esecutivo dell’UE potrebbe decidere di deferire nuovamente il caso alla Corte di giustizia, con la possibilità di richiedere sanzioni finanziarie. È essenziale che l’Italia dimostri un impegno concreto nel risolvere questa situazione, poiché la qualità dell’aria è una questione cruciale per la salute pubblica e l’ambiente. La pressione dell’Unione Europea per il rispetto degli standard ambientali è parte integrante della strategia per un futuro più sostenibile e rispettoso dell’ecosistema. La Commissione europea ha chiaramente indicato che l’Italia deve agire con urgenza per garantire il pieno rispetto delle normative sulla qualità dell’aria, al fine di tutelare la salute dei cittadini e l’ecosistema nel suo complesso.
Le sfide legate all’inquinamento atmosferico sono sempre più pressanti, e gli Stati membri devono adottare misure efficaci per contrastare questo problema che minaccia il benessere collettivo. La qualità dell’aria è un diritto fondamentale di ogni individuo, e pertanto è imprescindibile che le autorità competenti agiscano con determinazione e tempestività per garantire un ambiente salubre per tutti i cittadini. La situazione attuale richiede un impegno condiviso a livello nazionale ed europeo per affrontare le sfide ambientali e proteggere il nostro pianeta per le generazioni future.