Bocciato l’emendamento della Lega. Si spacca la maggioranza
In Senato, con 112 voti contrari, 26 voti favorevoli e 3 astenuti, è stato respinto l’emendamento della Lega al Dl Elezioni che riguardava il terzo mandato per i governatori. Il centrodestra si compatta sulla giustizia: Giorgia Meloni ha dettato l’accelerazione sulla separazione delle carriere dei magistrati e sulla riforma del Csm. L’intenzione della Lega di persistere con la richiesta del terzo mandato era stata comunicata agli alleati, nonostante un primo respingo dell’emendamento in commissione. Il governo ha evitato di esprimere un parere negativo, lasciando la decisione all’Aula di Palazzo Madama. Italia Viva si è unita alla Lega nei voti favorevoli, mentre FdI, FI, Pd, M5s e Avs si sono espressi contro, e la Svp si è astenuta.
Proposte contrastanti e critiche
Dopo la rinnovata proposta di consentire un terzo mandato consecutivo per i presidenti di Regione, la Lega ha sorpreso con una proposta sul ballottaggio dei sindaci nei Comuni con più di 15mila abitanti. Questa idea non ha trovato favore da FdI né da FI, ed è stata criticata dalla segretaria del Pd Elly Schlein come ‘un blitz a tre mesi dal voto, uno sfregio alle più basilari regole democratiche’. Antonio Decaro, sindaco di Bari, ha sottolineato l’importanza della ‘leale collaborazione tra istituzioni’. Il governo ha invitato al ritiro della proposta e la Lega ha accettato di trasformarla in ordine del giorno. Massimiliano Romeo, capogruppo leghista, ha sottolineato: ‘Per noi era importante porre la questione’.Il centrodestra potrebbe valutare di ampliare il limite dei mandati da due a tre, escludendo però i governatori già in carica. La Lega ha avvertito che la partita sul terzo mandato continua e che tornerà all’attacco al prossimo provvedimento utile. La questione della giustizia si fa sempre più calda, con Giorgia Meloni che accelera sulla separazione delle carriere dei magistrati e sulla riforma del Csm. Nordio si impegna a presentare una bozza entro i primi di aprile, in vista di un disegno di legge costituzionale che dovrebbe approdare in Consiglio dei ministri. La Lega vuole accelerare sull’Autonomia, come emerso dal vertice di maggioranza con il ministro Calderoli e i relatori.