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Concorso docenti e prove scritte: il cammino verso l’orale
Nelle giornate di lunedì 11 e martedì 12 marzo si sono svolte le attese prove scritte per i concorsi dei docenti delle scuole dell’infanzia, primaria e secondaria di primo e secondo grado. Un momento cruciale per ben 372.804 aspiranti docenti, desiderosi di conquistare uno dei soli 44.654 posti disponibili, distribuiti in maniera equa tra le varie fasce di istruzione.
La prova scritta, a quesiti a risposta chiusa, è stata articolata in 50 domande suddivise in diverse aree tematiche: 10 domande di carattere pedagogico, 15 psicopedagogico, 15 metodologico-didattico e infine 5 incentrate sull’utilizzo delle tecnologie digitali nell’ambito didattico. Un compito impegnativo che i candidati hanno avuto un’ora e quaranta minuti per completare al meglio, dimostrando competenza e preparazione.
Posti riservati e regole specifiche
Oltre alla competizione generale, esistono delle categorie di posti riservati che vanno considerate. Ad esempio, il 30% delle posizioni disponibili è destinato ai riservisti della legge ex 69/69 e ai docenti con almeno tre anni di servizio. Inoltre, un ulteriore 15% è dedicato al servizio civile universale, offrendo opportunità anche a chi ha svolto attività di volontariato.
Queste percentuali, se da un lato garantiscono una più ampia partecipazione, dall’altro influenzano la competitività generale del concorso, creando un equilibrio tra merito e esperienza pregressa. I candidati, oltre a dimostrare le proprie competenze attraverso le prove scritte, devono quindi tener conto di queste specifiche regole per ottimizzare le proprie possibilità di successo nella selezione.