Indagine per terrorismo all’Aquila: Anan Yaeesh accusato di pianificare attentati suicidi
Un’indagine per terrorismo della Dda dell’Aquila ha portato all’accusa di pianificazione di attentati suicidi nei confronti di Anan Yaeesh insieme ad altri due palestinesi, Ali Saji Rabhi Irar e Mansour Doghmosh. Secondo il gip distrettuale dell’Aquila, il trio avrebbe stretto legami con le Brigate Tulkarem, considerate un’organizzazione terroristica dall’Unione Europea. L’accusa principale è legata alla pianificazione di attentati suicidi, inclusi quelli con autobombe, in territorio israelo-palestinese, soprattutto nella Cisgiordania, contro obiettivi civili e militari israeliani. Gli investigatori hanno trovato prove significative principalmente sui profili social e nelle chat degli indagati.
Dettagli incriminanti dalle prove digitali
Confermano il coinvolgimento di Yaeesh. Una delle prove chiave è una foto postata su Facebook da uno degli arrestati, raffigurante quattro persone uccise durante un conflitto a Tulkarem. Altro materiale include immagini di un miliziano armato e l’organizzazione di nuove formazioni per attività suicide. Le chat su Telegram hanno rivelato il ruolo di Yaeesh come capo organizzatore all’interno delle Brigate Tulkarem. Inoltre, conversazioni con un presunto comandante di Al-Aqsa e Al-Fatah dimostrano il coinvolgimento diretto di Yaeesh nella creazione di un’unità suicida pronta ad agire.
Effetti sull’estradizione di Yaeesh in Israele
Le accuse di terrorismo sollevate nei confronti di Yaeesh potrebbero influenzare la decisione sull’estradizione in Israele, programmata per oggi. Secondo la Convenzione Europea sull’estradizione, tali indagini rappresentano una valida ragione per respingere la richiesta di estradizione. Gli avvocati di Yaeesh sostengono che esiste un rischio concreto di trattamenti inumani e degradanti, compresa la tortura, se dovesse essere estradato. Anche Amnesty International ha espresso preoccupazione riguardo a questo rischio, inviando una lettera in merito.
La politica reagisce all’indagine con toni di approvazione. Il Ministro dell’Interno ha ringraziato le forze dell’ordine per il monitoraggio e la prevenzione dell’estremismo, sottolineando l’importanza del risultato ottenuto. Nonostante i fatti contestati non siano direttamente legati all’Italia, l’azione delle autorità nell’affrontare il terrorismo e la radicalizzazione viene vista con favore. La decisione sull’estradizione di Yaeesh potrebbe avere conseguenze significative non solo sul piano legale, ma anche sul fronte politico e umanitario.