Tragedia sul posto di lavoro: giovane operaio muore precipitando dal tetto
Andi Rexhepi, un giovane operaio di soli 43 anni, ha perso la vita in una tragica caduta dal tetto di un capannone mentre lavorava presso l’azienda Mo.Ca.M di Piancogno. La tragedia si è verificata durante la mattinata di martedì 12 marzo, quando Rexhepi stava riparando il tetto danneggiato da una tempesta di grandine e stava installando pannelli termici. Purtroppo, per il giovane operaio non c’è stato nulla da fare, essendo deceduto sul colpo dopo essere caduto da un’altezza di circa 7 metri.
I colleghi di Rexhepi sono stati coloro che hanno lanciato l’allarme poco prima delle 8, ma nonostante l’intervento rapido dei soccorsi, non è stato possibile salvare la vita dell’operaio. Gli accertamenti per comprendere le cause dell’incidente e eventuali responsabilità sono attualmente in corso da parte dei carabinieri e dei tecnici dell’Asst del Garda. Questa non è la prima tragedia di questo genere che si verifica nella zona di Carpenedolo, con altri due incidenti simili avvenuti negli ultimi cinque anni.
Situazione allarmante nel settore edile: dati allarmanti dall’Inail
Secondo quanto riportato dalla Cisl Brescia, i dati diffusi dall’Inail confermano la gravità della situazione nel settore edile, evidenziando che un terzo degli infortuni nei cantieri è causato da cadute dall’alto. Inoltre, la percentuale di infortunati di origine straniera è superiore rispetto alla media degli altri settori, rappresentando il 26% delle denunce e il 21% degli infortuni mortali. Maurizio Landini, segretario della Cgil, ha dichiarato: ‘Una tragedia che continua perché non si sta intervenendo sulle ragioni che stanno producendo questo disastro. I provvedimenti che il governo ha preso fino ad ora non vanno in questa direzione.’
Miriam Cominelli, consigliera regionale del Pd, ha sottolineato l’urgenza di maggiori azioni preventive e di controllo, affermando che ‘è necessario intervenire attraverso una maggiore e più adeguata formazione’. La Lombardia risulta essere la regione italiana con il maggior numero di incidenti, inclusi quelli mortali, e Brescia si distingue con 55 infortuni ogni milione di occupati, posizionandosi come la provincia più critica della regione. Cominelli ha evidenziato l’importanza di agire per prevenire le ‘morti bianche’, con la Commissione d’inchiesta Salute e sicurezza nei luoghi di lavoro che potrebbe contribuire a delineare un protocollo con le migliori pratiche da adottare per evitare simili tragedie.