Continuità alla guida del Grande Oriente d’Italia con l’elezione di Seminario
Antonio Seminario è stato eletto come il nuovo Gran maestro del Grande oriente d’Italia, confermando così la continuità al vertice della più grande obbedienza massonica del Paese. L’esito del voto, che ha visto la partecipazione di quasi 14.000 fratelli maestri, ha generato aspre polemiche. La lista che supportava il candidato sconfitto, Leo Taroni, ha annunciato ricorso alla giustizia interna del Goi e alla magistratura ordinaria. In questo contesto, si è registrata la chiusura del canale Telegram del ‘Cavaliere nero’, un canale di controinformazione massonica molto seguito che promuoveva la trasparenza all’interno del Goi.
Il nuovo Gran maestro: profilo di Antonio Seminario
Dopo le operazioni di controllo e verifica della Commissione elettorale nazionale, Antonio Seminario è stato eletto con 6.369 voti, pari al 46,09% del totale, mentre a Taroni sono stati assegnati 6.343 voti, corrispondenti al 45,90%. Originario di Crosia, in provincia di Cosenza, Seminario è attivo nella loggia Francesco Galasso di Rossano. Ha ricevuto il sostegno di Stefano Bisi, l’attuale Gran maestro in carica. La sua elezione è stata garantita in particolare dai voti provenienti dalle logge della Sicilia e della Calabria, la sua regione d’origine.
Contestazioni e ricorso di Taroni
Nonostante l’elezione di Seminario, Taroni ha contestato il risultato del voto. La lista Noi Insieme, che lo sostiene, ha evidenziato l’annullamento di 139 voti a favore di Taroni, affermando che questi voti erano validi secondo la legge statale. Tuttavia, la Commissione elettorale ha dichiarato la prevalenza elettorale della lista capeggiata da Seminario. La decisione è stata contestata dai sostenitori di Taroni, che hanno annunciato ricorso alla Corte Centrale in sezione elettorale e alla giustizia ordinaria per sospendere l’esito del voto prima della proclamazione ufficiale di Seminario prevista per la Gran loggia del 5 aprile a Rimini.
L’annullamento dei voti e le polemiche sulle procedure adottate hanno generato un clima di incertezza e tensione all’interno del Goi. La chiusura del canale Telegram del ‘Cavaliere nero’ rappresenta un ulteriore episodio significativo in questo contesto, evidenziando le divisioni e le controversie che hanno caratterizzato il processo elettorale. La massoneria italiana si trova così al centro di una vicenda che mescola politica, trasparenza e lotte interne, alimentando il dibattito tra i sostenitori della continuità rappresentata da Seminario e coloro che contestano la regolarità del voto e puntano a una revisione dell’esito elettorale.