Lo scoppio del caso di dossieraggio: il finanziere che svela tutto
Il caso del presunto dossieraggio ha preso vita principalmente grazie alla decisione del finanziere Pasquale Striano di rivelare tutte le sue ricerche per la Direzione nazionale antimafia. Questo ha portato alla luce una serie di eventi che stanno mettendo in discussione le teorie sui presunti mandanti di queste attività. Le indagini hanno preso una svolta inaspettata quando Striano ha deciso di cooperare pienamente con le autorità, rivelando dettagli su interrogazioni ‘ad ampio raggio’ svolte su ordine del procuratore responsabile del suo ufficio.
Il procuratore di Perugia Raffaele Cantore ha denunciato un vero e proprio ‘verminaio’, un’azione che Striano sembra aver voluto portare alla luce. Questa iniziativa ha scosso le fondamenta delle indagini e ha sollevato interrogativi sul motivo per cui il finanziere abbia deciso di agire in questo modo. Secondo quanto riportato da Giovanni Bianconi sul Corriere della Sera, prima delle perquisizioni che hanno coinvolto i dispositivi elettronici di Striano, il caso sembrava destinato a concludersi in silenzio. Tuttavia, l’intervento del ministro della Difesa, Guido Crosetto, ha dato il via a una serie di eventi che hanno portato alla luce dettagli sui patrimoni del finanziere e alle indagini sulla sua condotta.
La svolta delle indagini e le implicazioni del caso
L’evoluzione delle indagini ha mostrato un cambio di rotta significativo quando Striano ha deciso di non avvalersi del diritto di non rispondere e ha fornito dettagli sulle sue attività investigative. Questo ha portato alla luce un’attività di interrogazioni dettagliate svolte su incarico del pm responsabile, rivelando una prassi consolidata di ricerca di Segnalazioni di operazioni sospette. L’invio di un dettagliato ‘diario’ contenente tutti gli accessi alle banche dati ha gettato ulteriore luce sulle attività del finanziere.
Le reazioni delle autorità giudiziarie, con il passaggio del fascicolo da Roma a Perugia e le successive interrogazioni del finanziere, stanno contribuendo a mettere in discussione la teoria dei presunti mandanti dietro le dossierazioni. La mancata comparizione di Striano per un secondo interrogatorio a Perugia, insieme alle dichiarazioni inviate alla redazione del Giornale, lasciano intravedere una possibile svolta nell’indagine: ‘Risponderò davanti a un giudice, poi vedrai che succederà. Ho fatto il mio lavoro con dignità e professionalità assoluta e con i miei metodi, non quelli dei burocrati’.
Queste parole sembrano delineare una nuova fase nell’evolversi di questa complessa vicenda.