Stefano Bandecchi
ha annunciato la candidatura di Luca Palamara come capolista di Alternativa popolare nella circoscrizione centro Italia alle Europee. Palamara, ex consigliere del Csm ed ex presidente dell’Anm, è stato coinvolto in un’inchiesta sulle nomine del Consiglio superiore della magistratura. Bandecchi ha sottolineato l’importanza di avere persone provenienti dal ‘palazzo’ che riconoscono i problemi del sistema e hanno il coraggio di ammettere le criticità. La scelta di candidare Palamara è motivata dalla volontà di sfruttare le sue conoscenze interne per portare il sistema verso la corretta direzione.
Luca Palamara ha dichiarato che la sua candidatura vuole essere incentrata sulla giustizia, ma se i cittadini gli daranno fiducia, diventerà anche la candidatura di coloro che attualmente si astengono dal voto o si sentono traditi dalle promesse non mantenute. Nel giugno 2021, Palamara si era candidato alle suppletive del collegio uninominale Roma Monte Mario-Primavalle per la Camera, senza risultare eletto. La sua partecipazione alle elezioni europee rappresenta un’opportunità per portare avanti le sue idee e contribuire al dibattito sul futuro dell’Unione Europea.
La provocatoria proposta di Bandecchi: candidare il cane Milo
Recentemente, Stefano Bandecchi aveva suscitato polemiche proponendo di candidare il suo cane, Milo, alle elezioni europee. In un video provocatorio, Bandecchi aveva affermato: ‘È arrivato il momento di scegliere i nostri candidati, è arrivato il momento delle elezioni europee. Io ho fatto un’analisi, dopo una ricerca accurata abbiamo visto che la maggior parte delle persone che oggi fanno gli onorevoli in Italia sono un po’ dei cani, non è che abbiano fatto cose così importanti. Allora io ho pensato di candidare per primo, subito, un bel cane. Milo è il primo candidato d’Italia’.
L’idea di candidare un animale alle elezioni, seppur provocatoria, solleva riflessioni sullo stato attuale della politica e sulle competenze dei candidati. Bandecchi, con questa proposta, ha voluto mettere in discussione l’effettiva utilità di alcuni politici e sottolineare la necessità di un cambiamento. La candidatura simbolica di Milo potrebbe rappresentare un modo per attirare l’attenzione sulle tematiche politiche e sociali, spingendo all’analisi critica del sistema e delle sue dinamiche.