Lampedusa: Nuovo Sbarco di Migranti e Fermo Amministrativo per la Sea Watch 5
Sbarco a Lampedusa: 138 migranti trasbordati
Situazione a Lampedusa
La notte scorsa, al largo dell’isola delle Pelagie, i militari della Capitaneria di Porto hanno individuato un barcone di 11 metri con a bordo 138 persone, tra cui una donna al settimo mese di gravidanza. Ventuno migranti provenienti da Egitto, Siria, Pakistan e Bangladesh hanno affrontato la pericolosa traversata su un piccolo barchino. Tra di loro, anche 17 minori.
Dopo essere stati trasbordati, i migranti sono stati sottoposti a un primo triage sanitario e successivamente condotti nell’hotspot di contrada Imbriacola. Quest’ultimo è stato il punto di approdo per sei diverse imbarcazioni, portando il totale degli ospiti a 383, includendo anche una vittima. L’imbarcazione, proveniente da Sabratha in Libia, è stata abbandonata alla deriva, aggiungendo un altro capitolo alla complessa situazione migratoria che coinvolge Lampedusa.
Fermo Amministrativo per la Sea Watch 5
Situazione della Sea Watch 5
Nel frattempo, nel porto di Pozzallo, la Sea Watch 5 è stata posta in fermo amministrativo dopo il salvataggio di 56 migranti. Le autorità hanno agito per presunte violazioni delle disposizioni del MRCC di Roma. Quest’ultimo aveva indicato alla nave dell’ONG tedesca di coordinarsi con il centro di salvataggio libico. Nel porto siciliano è anche in corso un fermo per un presunto scafista, mentre è stata ordinata un’autopsia sul corpo di un giovane deceduto a bordo dell’imbarcazione.
Quattro dei migranti soccorsi sono stati trasferiti a Lampedusa per cure mediche urgenti, dimostrando la complessità delle operazioni di salvataggio e gestione dei flussi migratori nel Mediterraneo.
Prospettive di Collaborazione e Rimpatri
Collaborazione tra autorità tunisine e libiche
Le autorità tunisine e libiche stanno intensificando la collaborazione per affrontare la questione migratoria. Un progetto di sviluppo con questi Paesi è in fase di implementazione, con l’apertura prevista di due nuovi centri di trattenimento e identificazione. Questo porterebbe a sei il numero di strutture già attive per facilitare i rimpatri e migliorare la gestione dei flussi migratori.
Piano del governo Meloni per i flussi migratori
Il governo sta attuando un piano che prevede l’apertura effettiva dei Centri di Permanenza per il Rimpatrio (CPR) e il rimpatrio dei profughi a cui non sarà riconosciuto lo status di asilo. Questa strategia mira a contrastare i flussi migratori attraverso politiche più restrittive e precise per regolare l’ingresso e la permanenza dei migranti nel Paese.