Incognita sulla Riconferma di Ursula von der Leyen
Nel cuore di Bruxelles, il destino politico di Ursula von der Leyen come presidente della Commissione europea è stato gettato nell’incertezza. Durante il Congresso di Bucarest del Partito popolare europeo, i dissidenti hanno sabotato la sua investitura come Spitzenkandidat, il candidato di spicco per la presidenza dell’Unione. Le defezioni interne e la mancanza di sostegno entusiasta all’interno del Ppe hanno notevolmente indebolito la sua posizione, proprio mentre il Parlamento europeo si prepara a ratificare la sua eventuale nomina per un secondo mandato da parte dei capi di Stato e di governo.
La situazione si complica ulteriormente poiché persino la conferma da parte del Consiglio europeo non è più scontata. Il commissario francese Thierry Breton ha lanciato una vera e propria sfida a von der Leyen attraverso un post tagliente su X (ex Twitter). Questo atto non può essere considerato separato dalla vicenda di Emmanuel Macron, il quale aveva precedentemente stretto un accordo con von der Leyen a metà febbraio: il sostegno alla sua riconferma in cambio della promessa di dare priorità all’industria della difesa europea durante il suo secondo mandato, con un ruolo di rilievo proprio per Breton.
Le Tensioni Politiche e i Dissensi Internazionali
Le tensioni politiche non si limitano al Ppe e ai giochi di potere interni. Alcuni leader europei che in teoria dovrebbero sostenere von der Leyen si sono allontanati da lei. Ad esempio, il socialista spagnolo Pedro Sánchez e il popolare irlandese Leo Varadkar si sono mostrati infastiditi dalle posizioni senza compromessi assunte dalla presidente della Commissione riguardo a Israele e Gaza. In un clima diplomatico teso, Thierry Breton ha espresso pubblicamente la sfiducia del Ppe nella candidatura di von der Leyen, affermando su X: ‘Il Ppe sembra non credere nella sua candidata’.
La sfida per Ursula von der Leyen si fa sempre più complessa, con il sostegno politico che vacilla e le alleanze che si sgretolano. L’incertezza attorno alla sua riconferma getta ombre sull’unità europea e rivela le falle nei rapporti di potere all’interno dell’Unione. Mentre il destino della Commissione europea pende su un filo sottile, l’Europa osserva con trepidazione gli sviluppi futuri, consapevole che le scelte di oggi plasmeranno il volto politico del continente per gli anni a venire.