Giorgia Meloni: denuncia dossieraggio e coinvolgimento del PD
Giorgia Meloni ha sollevato un’allarmante questione durante la trasmissione televisiva “Dritto e rovescio”. L’intervista con Paolo Del Debbio ha portato alla luce un caso di dossieraggio che coinvolge funzionari statali con accesso a informazioni sensibili. Meloni ha dichiarato: “Ci sono alcuni funzionari dello Stato Italiano pagati dai soldi dei cittadini che accedono a banche dati con dati sensibili, che dovrebbero essere utilizzate per combattere la mafia, per passare informazioni sensibili su politici che sono considerati, diciamo non amici.”
La leader di Fratelli d’Italia ha puntato il dito accusatore verso il Partito Democratico, citando il giornale di Carlo De Benedetti come destinatario delle informazioni riservate. Meloni ha affermato: “Ad alcuni giornali, particolarmente al giornale di Carlo De Benedetti, tessera numero uno del Partito Democratico, e ho letto anche all’attuale responsabile della comunicazione del Partito Democratico per lanciare campagne di fango su politici considerati avversari e altri personaggi.”
Gravità della situazione e richiesta di indagini approfondite
Meloni ha evidenziato la serietà della situazione, equiparando i metodi impiegati a quelli tipici dei regimi illegali. Ha dichiarato: “Qualcuno ha messo in piedi dei metodi che di solito si usano nei regimi illegali per cercare di gettare fango a chi non gli stava simpatico. Io penso che questa sia una cosa gravissima e che sia molto più ampia di quello che stiamo vedendo.” La politica ha sottolineato l’importanza di individuare i responsabili di tali attività illecite.
La richiesta di Meloni è chiara: è necessario scoprire i mandanti di queste azioni, comprese le persone che potrebbero aver utilizzato dati riservati per fini personali. La premier ha affermato: “Bisogna anche capire quali erano i mandanti, se c’è stato qualcuno che ha utilizzato banche dati riservati per fare interessi propri bisogna conoscerne nome e cognome perché questi metodi in uno stato di diritto non sono previsti.” Meloni ha ringraziato i procuratori Melillo e Cantone per l’impegno nel fare luce su questa vicenda.
Libertà di stampa vs. Metodi illegali
La leader di FdI ha sottolineato la distinzione fondamentale tra la libertà di stampa e l’utilizzo di metodi illegali per diffamare individui. Meloni ha dichiarato: “La cosa che mi indigna più del fatto in sé è che qualcuno provi a difendere quello che è accaduto trincerandosi dietro la libertà di stampa che è sacra. Ma proprio perché è sacra non prevede che si usino metodi illegali per gettare fango su chi non ci fa simpatia. Quello accade nei regimi, non accade nelle democrazie.”
La situazione sollevata da Giorgia Meloni richiama l’attenzione sull’importanza di preservare la democrazia e la legalità all’interno dell’apparato statale e politico. La richiesta di indagini approfondite e di responsabilità per coloro che hanno abusato del loro potere per fini scorretti è fondamentale per garantire la trasparenza e la giustizia nel contesto politico italiano.