Indagine sugli accessi illeciti: Cantone smaschera i numeri mostruosi
Raffaele Cantone, procuratore di Perugia, ha gettato luce sullo scandalo degli accessi illeciti ai database delle Sos, definendo i numeri degli accessi abusivi realizzati da Pasquale Striano come “mostruosi”. Cantone ha sottolineato che dietro a questi accessi potrebbe celarsi un sistema con dei mandanti, ma al momento non emergono elementi che suggeriscano finalità economiche o collegamenti con servizi segreti stranieri. L’inchiesta coinvolge 14 persone, tra cui Striano e il magistrato Antonio Laudati. Cantone ha avvertito che le nuove norme in discussione al Senato riguardanti i sequestri dei cellulari avrebbero potuto compromettere questa delicata indagine.
“Nessuna anomalia nei conti di Striano”, ha affermato Cantone, citando le parole del Procuratore nazionale Antimafia, Giovanni Melillo, secondo cui è difficile immaginare che Striano agisse da solo. Nonostante i sospetti, gli accertamenti effettuati non hanno rivelato segni di uno stile di vita lussuoso al di sopra delle possibilità di Striano. Cantone ha esaminato i conti non solo del finanziere ma anche dei suoi familiari, senza trovare elementi che suggeriscano attività economiche illecite. La ricerca spasmodica di informazioni da parte di Striano ha portato a oltre diecimila accessi, un numero destinato a crescere significativamente, ha riferito il capo della Procura di Perugia.
Il rischio per la segretezza e le nuove leggi in discussione
Cantone ha sollevato preoccupazioni riguardo al ddl Bongiorno-Zanettin sul sequestro dei dispositivi elettronici, evidenziando che le modifiche proposte avrebbero reso più difficile condurre indagini come quella su Striano. Secondo l’emendamento in questione, il pm avrebbe dovuto ottenere due autorizzazioni successive per acquisire e sequestrare i dati presenti nei dispositivi, complicando notevolmente il processo investigativo. Cantone ha sottolineato l’importanza dei sequestri dei cellulari per le indagini penali e ha espresso preoccupazione per l’impatto di queste nuove norme sul codice di procedura penale.
Il procuratore ha evidenziato il rischio di compromettere la segretezza delle indagini con le nuove disposizioni proposte, che richiederebbero una spiegazione dettagliata al giudice sulla necessità assoluta di acquisire i contenuti dei dispositivi. Cantone ha criticato il respingimento degli emendamenti mirati a semplificare la procedura di sequestro proposti dall’opposizione, sottolineando che tali cambiamenti rallenterebbero le attività delle Procure, contrastando con l’obiettivo di fare luce su questioni come lo scandalo degli accessi illeciti.
La ricerca spasmodica di informazioni e il mistero delle Sos
Cantone ha sottolineato la ricerca spasmodica di informazioni condotta da Striano, che ha consultato migliaia di atti e scaricato decine di migliaia di file dalla banca dati della direzione nazionale Antimafia. Nonostante ciò, Cantone ha chiarito che la maggior parte di questi dati non era di natura segreta, tranquillizzando sul possibile rischio di divulgazione non autorizzata. Il procuratore ha indicato che, nonostante le indagini in corso, non emergono prove di legami di Striano con servizi stranieri o finalità eversive.
Infine, Cantone ha sottolineato come il dossier su Striano sia nato da un esposto del ministro della Difesa, Guido Crosetto, che ha contribuito a far emergere ulteriori dettagli sulla vicenda. Il procuratore ha evidenziato la necessità di preservare la riservatezza delle indagini, sottolineando che la Procura sta procedendo con cautela per evitare fughe di informazioni dannose per l’indagine in corso. Cantone ha respinto le accuse di esclusione dell’esistenza di dossieraggio da parte della Procura di Perugia, riaffermando la gravità della situazione e l’importanza di condurre indagini riservate e approfondite.