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Stipendi delle Forze dell’Ordine: Aumenti e Nuove Assunzioni in Vista
Aumenti salariali sostanziosi sono in arrivo per le Forze dell’Ordine e i militari italiani. Il governo ha stanziato ben un miliardo e mezzo di euro per gli scatti di stipendio di poliziotti, militari e vigili del fuoco. Secondo le stime del ministero per la Funzione Pubblica, gli aumenti medi mensili oscilleranno tra i 172 euro per l’Esercito e i 194 euro per la Guardia di Finanza. Questi aumenti, definiti come ‘a regime’, saranno pienamente operativi a partire dal primo gennaio 2025. Tuttavia, le trattative ufficiali non sono ancora partite.
La rappresentatività sindacale: un nuovo scenario
Per la prima volta, il personale delle Forze Armate e dei corpi di Polizia ad ordinamento militare avrà la possibilità di essere rappresentato da associazioni professionali a carattere sindacale tra militari, creando una sorta di sindacati delle Forze Armate. Prima di avviare le trattative con il governo, sarà cruciale misurare la ‘rappresentatività’ dei sindacati militari. Sebbene la scadenza per l’accertamento delle sigle idonee fosse il 31 gennaio scorso, l’invio dei dati non è ancora stato completato. La Guardia di Finanza e la Difesa dovrebbero concludere le procedure entro la metà del prossimo mese, mentre i Carabinieri sono leggermente più avanti. Tuttavia, per accelerare i tempi, è stato già convocato un tavolo di confronto per il 14 marzo.
Il miliardo e mezzo di euro stanziato dal governo garantirà un aumento medio del 5,78% per gli stipendi, corrispondente a circa 190 euro lordi al mese. Questi incrementi si distribuiranno in modo differenziato: 188 euro per la Polizia, 179 euro per le guardie carcerarie, 189 euro per i Carabinieri, 194 euro per le Fiamme Gialle, 172 euro per i militari dell’Esercito, 192 euro per l’Aeronautica e 189 euro per la Marina Militare. Anche i Vigili del Fuoco vedranno un aumento medio di 173 euro. Tuttavia, questi adeguamenti non saranno sufficienti a compensare il calo del potere di acquisto verificatosi nel triennio 2022-2024, con un caro-prezzi stimato al 17,3% rispetto agli aumenti salariali del 5,78%.
Nuove assunzioni e rinnovo contrattuale
Oltre agli aumenti salariali, sono previste nuove assunzioni per rinvigorire il comparto della difesa e sicurezza. Lo scorso anno sono state autorizzate 16.845 nuove assunzioni, di cui 13.500 per sostituire il personale in pensione. Ulteriori 3.300 ingressi sono stati approvati grazie a risorse straordinarie allocate con specifici provvedimenti. Il rinnovo del contratto per le Forze di Sicurezza e della Difesa sarà uno dei primi punti all’ordine del giorno in questa nuova fase contrattuale del pubblico impiego. Il ministro per la Pubblica Amministrazione, Paolo Zangrillo, ha già diramato la ‘direttiva madre’ per i rinnovi contrattuali, in attesa delle linee guida per i singoli comparti.
Le prime direttive attese riguardano il comparto sanitario e gli enti locali, seguiti dai ministeri e dalle agenzie fiscali, e infine dal settore dell’istruzione, il più vasto con circa 800.000 insegnanti. L’obiettivo è di agire prontamente in modo che gli aumenti possano essere implementati entro l’inizio del prossimo anno per tutti i settori coinvolti, offrendo così un adeguamento significativo sia in termini salariali che occupazionali.