La rapida ascesa di Maria Rosaria Campitiello al Ministero della Salute
Una giovane candidata ha fatto il suo ingresso in modo repentino al Ministero della Salute, conquistando una posizione di prestigio. Maria Rosaria Campitiello è stata designata a dirigere il dipartimento di prevenzione, completando così la riforma ministeriale che ha introdotto otto nuove figure di vertice. Questo ruolo riveste particolare importanza poiché sovraintenderà tre direzioni generali che si occupano di settori cruciali, inclusa quella della ricerca scientifica. La sua nomina ha portato a termine un processo di riorganizzazione interna che mancava di un capo per il dipartimento di prevenzione.
Una storia di successo che ha stupito molti osservatori è quella di Campitiello, la quale ha iniziato il suo percorso come capo della segreteria tecnica del ministro della Salute Orazio Schillaci appena lo scorso ottobre. Prima di questo incarico, ha ricoperto ruoli di responsabilità come dirigente nell’ufficio di Gabinetto e, a partire dal dicembre 2022, come medico nella direzione generale della prevenzione del Ministero. Il suo background professionale include esperienze nel settore della sanità privata, con un’attenzione particolare alla procreazione medicalmente assistita. Inoltre, ha lavorato come direttore clinico presso la Casa di Cura Tortorella di Salerno e come medico presso l’Azienda Sanitaria Locale della stessa città.
Le implicazioni per Francesco Vaia
La nomina di Campitiello ha sollevato interrogativi sul futuro di Francesco Vaia, un’altra figura di spicco all’interno del Ministero della Salute. Inizialmente considerato un candidato di peso per un importante incarico, la sua posizione è stata messa in discussione a seguito di controversie legate al Piano pandemico. Questo documento ha generato polemiche che potrebbero aver influito negativamente sul percorso professionale di Vaia, il quale potrebbe essere destinato a un ruolo diverso da quello inizialmente previsto. La sua storia è segnata da vicende legali passate, tra cui una condanna per corruzione (successivamente riabilitata) e una per danno erariale, elementi che potrebbero influenzare le sue scelte future nel contesto ministeriale.