Professoressa Di Cesare sotto accusa per il post su Barbara Balzerani
La morte dell’ex brigatista Barbara Balzerani ha scatenato polemiche in seguito a un post controverso pubblicato e poi cancellato dalla professoressa Donatella Di Cesare, docente di Filosofia Teoretica presso La Sapienza di Roma. Il post recitava: ‘La tua rivoluzione è stata anche la mia. Le vie diverse non cancellano le idee. Con malinconia un addio alla compagna Luna. #barbarabalzerani’. Balzerani, nota per la sua partecipazione a omicidi e sequestri durante gli anni di piombo, è deceduta a 75 anni dopo una lunga malattia.
Polemiche accese dopo il post sulla brigatista scomparsa
Il post di Di Cesare ha suscitato critiche e reazioni immediate. La rettrice dell’Università La Sapienza di Roma, Antonella Polimeni, ha espresso il suo ‘sconcerto’ per le parole della collega riguardo alla morte di Balzerani. Polimeni ha sottolineato che l’università condanna fermamente ogni forma di violenza e si distanzia da dichiarazioni che possano supportare idee o azioni contrarie ai principi democratici espressi dalla Costituzione.
Le dichiarazioni della professoressa hanno sollevato interrogativi anche a livello politico. L’assessora all’Università della Regione Lazio, Luisa Regimenti, ha sottolineato l’importanza di non dare spazio a chi propone ideali legati a periodi oscuri della storia italiana. Inoltre, ha enfatizzato il ruolo dell’Università come luogo di formazione e ricerca, escludendo la presenza di figure che possano veicolare concetti in contrasto con i valori democratici.
Massimo Cacciari difende Di Cesare e chiarisce il contesto delle sue parole
In difesa della professoressa Di Cesare è intervenuto Massimo Cacciari, sottolineando che il post non era un’approvazione delle azioni delle Brigate Rosse, ma un’espressione di malinconia per un’epoca di speranze rivoluzionarie non realizzate. Cacciari ha evidenziato che il messaggio della docente era legato alla delusione per il mancato cambiamento sociale auspicato negli anni ’60 e alla consapevolezza della tragedia rappresentata dalle Brigate Rosse e dal caso Moro.
Infine, il capogruppo di Fratelli d’Italia alla Camera, Tommaso Foti, ha sottolineato la necessità di una riflessione approfondita sull’importanza di non dare spazio a visioni nostalgiche legate a periodi di violenza e terrorismo. Foti ha richiamato l’attenzione sul ruolo delle istituzioni, esortandole a prendere una netta posizione di distanza da coloro che idealizzano episodi oscuri della storia italiana, evidenziando la pericolosità di perpetuare discorsi che potrebbero influenzare negativamente le nuove generazioni.