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Trento apre le paratoie per il test di funzionamento
Oggi, martedì, in Trentino si è avviata un’operazione cruciale per la gestione idraulica del territorio. Il Servizio Bacini Montani della Provincia Autonoma di Trento ha annunciato l’apertura delle paratoie del tunnel che collega Mori a Torbole per il test di funzionamento. Questo tunnel, parte dello scolmatore Adige-Garda, è fondamentale per prevenire allagamenti a Verona durante periodi di piene del fiume Adige. Dopo una serie di manovre di verifica, oggi si procederà con l’apertura delle paratoie, un’operazione che si è ripetuta solo una dozzina di volte dal 1959, anno di completamento dell’opera.Nonostante l’assenza di un’emergenza dovuta a piene imminenti, ogni anno è necessario attivare le paratoie per garantirne il corretto funzionamento. L’obiettivo è assicurare che in caso di necessità, tutto sia pronto per gestire le acque in eccesso. Nonostante le richieste di posticipare le operazioni da parte di varie organizzazioni come la Comunità del Garda e l’Agenzia Interregionale per il fiume Po, il Servizio Bacini Montani ha proseguito con i piani in corso.
Le richieste di posticipare le manovre
La senatrice Mariastella Gelmini, presidente della Comunità del Garda, ha espresso preoccupazione riguardo alle condizioni idrauliche del lago di Garda. In un messaggio indirizzato al presidente della Provincia Autonoma di Trento, Maurizio Fugatti, ha consigliato di rinviare l’apertura della Galleria Adige-Garda. Gelmini ha evidenziato il livello elevato del lago, vicino ai 140 cm sullo zero idrometrico di Peschiera, con rischio di esondazioni. Ha sottolineato che sebbene tecnicamente l’impatto sarebbe minimo, il rinvio avrebbe evitato potenziali proteste e malcontento tra operatori, amministratori e cittadini, considerando il momento di difficoltà che il Garda sta affrontando.L’appello di Gelmini, purtroppo, non ha ottenuto seguito da parte delle autorità trentine. Nonostante le preoccupazioni sollevate, l’apertura delle paratoie è stata confermata per oggi. L’operazione prevede lo scarico di 340mila metri cubi di acqua dell’Adige nel lago, con un lieve innalzamento della quota lacustre stimato in 0,92 millimetri. Mentre la manutenzione non è urgente, la decisione di procedere con le attività di verifica è stata mantenuta, nonostante le voci contrarie.