Terremoto ai Campi Flegrei: la misteriosa sorgente deformativa sotto la caldera
Terremoto ai Campi Flegrei. La mattina del 3 marzo, una forte scossa di magnitudo 3.4 ha colpito l’area di Bagnoli, al confine tra Napoli e Pozzuoli. Questa zona è nota per essere teatro frequente di eventi sismici. Ma cosa si cela dietro queste attività tettoniche? La parola chiave è bradisismo.
Un’importante scoperta è emersa da uno studio pubblicato sul ‘Journal of Volcanology and Geothermal Research’. Un cilindro roccioso di 500 metri di altezza e 5 chilometri di diametro, sotto la caldera dei Campi Flegrei, sta giocando un ruolo fondamentale nel sollevamento dell’area. Questa sorgente deformativa è stata al centro di osservazioni tra il 1982 e il 1984, ma ora sembra tornare alla ribalta con nuove implicazioni.
Il ruolo della sorgente deformativa svelato dagli studiosi
Secondo Massimo Nespoli, ricercatore dell’Università di Bologna, ‘I risultati della nostra indagine mostrano come le serie temporali di sollevamento del suolo osservate negli ultimi 18 anni possano essere riprodotte assumendo la riattivazione di quella stessa sorgente deformativa, localizzata a circa 2 chilometri di profondità’. Gli studiosi ipotizzano che, durante i periodi di sollevamento, il ruolo dei fluidi pressurizzati all’interno delle rocce potrebbe superare quello del movimento del magma.
La caldera dei Campi Flegrei, ad ovest di Napoli, è un’area vulcanica densamente popolata con una storia eruttiva lunga 47 mila anni. I principali eventi eruttivi hanno modellato il territorio, con l’ultima eruzione nel 1538 e fasi di sollevamento e abbassamento del suolo, noti come bradisismi. La fase attuale di sollevamento, iniziata nel 2005, è stata confrontata con la crisi tra il 1982 e il 1984. La sorgente deformativa, attraversata da fluidi caldi, sembra essere il motore di questi fenomeni.
Gli studi di Nespoli e del team, come riportato nel ‘Journal of Volcanology and Geothermal Research’, indicano che ‘I terremoti con maggior magnitudo sono principalmente favoriti e indotti all’interno e nelle vicinanze dalla stessa sorgente di deformazione responsabile del sollevamento del suolo’. La complessità dei processi sismici nei Campi Flegrei si lega quindi a una rete intricata di fenomeni geologici sotterranei che richiedono ulteriori ricerche e monitoraggi costanti.