Balvano
, un piccolo comune vicino a Potenza, ha commemorato l’ottantesimo anniversario della tragica vicenda accaduta la notte del 3 marzo 1944. In quell’occasione, circa 600 passeggeri a bordo del treno merci 8017, partito da Napoli e diretto a Potenza, persero la vita a causa di un’avvelenamento da monossido di carbonio. Si fermò accidentalmente nella galleria ‘Delle Armi’, nei pressi di Balvano, segnando la più grave tragedia ferroviaria mai avvenuta in Italia.
Le istituzioni locali hanno promosso una serie di iniziative per commemorare la ‘Giornata della Memoria’, cercando di mantenere viva l’attenzione su questo triste evento spesso poco conosciuto. Stamattina, il vescovo emerito di Potenza, monsignor Salvatore Ligorio, ha presieduto la Santa Messa presso la Chiesa Madre S. Maria Assunta. Inoltre, la cittadinanza ha donato un quadro vincitore del concorso di pittura estemporanea dedicato alla sciagura, è stata deposta una corona di fiori presso la cappella delle vittime nel cimitero locale e sono state organizzate altre attività commemorative.
La ricostruzione del disastro ferroviario
Gian Luca Barneschi, autore del libro ‘Il disastro dimenticato – Treno 8017 Balvano 1944’, definisce l’evento come il ‘Titanic ferroviario’, sottolineando la gravità della tragedia. Secondo l’autore, il contesto dell’Italia meridionale liberata dalle Forze Alleate dopo l’armistizio del 1943 descrive una situazione di carestia e necessità. Il trasporto ferroviario era principalmente finalizzato agli scopi bellici degli Alleati, costringendo i civili a cercare modi alternativi per garantirsi il sostentamento.
Il libro di Barneschi ricostruisce dettagliatamente quanto accaduto quella notte, basandosi su documenti reperiti negli archivi angloamericani. Una delle poche fonti ufficiali italiane definisce le vittime in modo sprezzante come ‘viaggiatori di frodo’ e ‘contrabbandieri’, evidenziando la scarsa considerazione riservata a chi perse la vita in quella tragedia. La narrazione principale si basa sulla relazione dell’indagine condotta dagli Alleati, ma la censura e la rimozione dei fatti hanno contribuito a mantenere l’evento nell’oblio per lungo tempo.
Tanti dettagli rimangono oscuri, inclusi il numero esatto delle vittime e dei sopravvissuti. L’indagine di Barneschi ha portato alla luce diversi elementi che hanno contribuito alla fermata del treno nella galleria, tra cui la presenza di un convoglio sovraccarico che ha contribuito alla tragedia. La mancanza di comunicazione efficace tra gli operatori e i ritardi nei soccorsi hanno aggravato la situazione, portando a conseguenze disastrose. Se i soccorsi fossero stati tempestivi, il bilancio della tragedia avrebbe potuto essere molto meno grave.