La revisione del processo sulla strage di Erba: un confronto tra accuse e difese
La procura generale di Brescia e l’Avvocatura dello Stato respingono le istanze di revisione del giudizio sulla strage di Erba del 2006 come ‘manifestamente inammissibili’. Secondo l’accusa, non vi è spazio per sentire nuovi testimoni o considerare le consulenze difensive che cercano di ribaltare l’esito del processo. Per l’accusa, le prove contro Olindo Romano e Rosa Bazzi sono schiaccianti, con una serie di elementi che vanno oltre le semplici prove iniziali come il DNA, le confessioni e le testimonianze.
Le accuse si basano su una serie di dettagli incriminanti: la ferita di Rosa, le ecchimosi di Olindo, il movente dietro l’omicidio, comportamenti sospetti degli imputati e altre prove circostanziali. L’accusa respinge l’idea che smontando le tre prove principali si possa dimostrare l’innocenza degli imputati, sostenendo che solo gli assassini avrebbero potuto conoscere certi dettagli. Il procuratore critica aspramente la difesa per il tentativo di invalidare le prove esistenti e sottolinea che non ci sono nuove tecnologie o intercettazioni significative che possano cambiare il quadro dell’accusa.
Le posizioni delle parti civili e la richiesta di giustizia
Le parti civili, rappresentanti delle famiglie delle vittime, esprimono ferma convinzione sulla colpevolezza degli imputati e chiedono giustizia. I legali delle famiglie Frigerio e Castagna respingono le teorie difensive e ribadiscono la loro convinzione basata sulle decisioni dei giudici precedenti. Massimo Campa, avvocato dei Castagna, enfatizza la necessità di porre fine a questa ‘vergogna’ e critica coloro che diffamano le vittime e le loro famiglie con teorie infondate. Le parti civili respingono le argomentazioni difensive e chiedono il rigetto delle richieste avanzate.
Alcuni difensori, tuttavia, sollevano nuove ipotesi e chiedono l’ammissione di testimonianze e consulenze aggiuntive. Luca D’Auria, difensore degli imputati, propone di considerare attentamente le testimonianze di nuovi individui e le confessioni di Olindo Romano alla luce di presunti problemi psicologici. La difesa chiede un rinvio per esaminare le memorie presentate e si prepara a un’ulteriore udienza in cui potrebbero emergere nuove prove o testimonianze. La battaglia legale continua, con posizioni contrastanti tra accusa e difesa, e le famiglie delle vittime che cercano giustizia e verità.