![Scandalo politico-mafioso a Melilli: arrestato l'ex sindaco Giuseppe Sorbello 1 20240302 074428](https://masainews.it/wp-content/uploads/2024/03/20240302-074428.webp)
Giuseppe Sorbello, ex assessore e sindaco arrestato per scambio politico-mafioso
Giuseppe Sorbello, noto come Pippo, ex assessore regionale dell’Udc ed ex sindaco di Melilli, è stato arrestato con l’accusa di accettare denaro e voti in cambio dell’impegno a favorire la scarcerazione del figlio di un boss mafioso. L’operazione condotta dai carabinieri di Siracusa ha portato all’arresto di Sorbello e di altre 11 persone nel contesto di un blitz antimafia contro il clan Nardo, nell’ambito di un’indagine della Procura distrettuale di Catania.
Sospetti di scambio elettorale e mafia alle elezioni di Melilli del 2022
Sorbello è stato coinvolto in un presunto caso di scambio elettorale politico-mafioso in relazione alle elezioni amministrative del 2022 a Melilli. Secondo le indagini, avrebbe accettato promesse di voti in cambio di supporto finanziario e dell’impegno per favorire la scarcerazione del figlio di un affiliato. Anche se le elezioni furono vinte dall’attuale sindaco Giuseppe Carta, Sorbello è stato trascinato in un’operazione che coinvolge criminalità organizzata e politica locale.
Il passato di Sorbello e le accuse di voto di scambio
Antecedenti giudiziari di Giuseppe Sorbello includono un’indagine del 2012 per voto di scambio condotta dalla Procura distrettuale antimafia di Catania, quando ricopriva la carica di deputato regionale. In quell’occasione, dopo aver ricevuto un avviso di garanzia, si dimise dal ruolo di vicecapogruppo dell’Unione di Centro all’Assemblea regionale siciliana. Sorbello si dichiarò estraneo ai fatti e nel 2018 venne assolto da quelle accuse, ma il suo nome è tornato alla ribalta con l’arresto odierno.
Il blitz antimafia contro il clan Nardo e le attività illecite
Operazione contro il clan Nardo ha portato all’arresto di dodici persone, di cui dieci in carcere e due agli arresti domiciliari. Gli arrestati sono accusati di vari reati, tra cui scambio elettorale politico-mafioso, estorsioni, detenzione di armi e droga, e introduzione di telefoni cellulari nelle carceri per gestire attività illecite.
Attività economiche controllate dal clan e estorsioni
Il clan Nardo, attivo nell’area nord della provincia di Siracusa, ha acquisito il controllo di diverse attività economiche nel settore agro-pastorale attraverso minacce e intimidazioni. Gli arrestati gestivano affari anche all’interno delle carceri, utilizzando telefoni illegali per continuare le loro attività criminali. Le indagini hanno evidenziato episodi di estorsione ai danni di imprenditori agricoli e commercianti, costringendoli a pagare somme di denaro o a fornire beni senza ricevere alcun compenso in cambio.