La verità di Azouz Marzouk sulla strage di Erba: “Non c’entra lo spaccio droga”
Azouz Marzouk, protagonista di una delle pagine più buie della cronaca italiana, esprime la sua visione sulla strage di Erba, in cui perse la vita sua moglie Raffaella Castagna e il loro bambino di soli due anni. Uscendo dal tribunale di Brescia, Marzouk si è espresso con parole cariche di emozione e amarezza, sottolineando un punto fondamentale: “L’unica soddisfazione è che la casa di Erba non era un luogo di spaccio come hanno fatto sembrare. Non c’entra niente con lo spaccio. Questa è una soddisfazione.”
La richiesta di revisione del processo
Azouz Marzouk ha partecipato alla prima udienza relativa alla richiesta di revisione del processo per la strage di Erba, un evento che ha segnato la sua vita in modo indelebile. Nella tragedia, Olindo Romano e Rosa Bazzi, vicini di casa della famiglia Marzouk, sono stati condannati all’ergastolo. Tuttavia, Marzouk sostiene che la verità non sia stata interamente riscontrata nel corso del processo.
Nel suo intervento, Marzouk ha evidenziato la sua convinzione che la casa dove è avvenuta la strage non fosse coinvolta in attività di spaccio di droga, come emerso durante il processo giudiziario. Questa prospettiva getta una nuova luce sull’intera vicenda, sollevando dubbi sulla correttezza delle conclusioni cui è giunta la magistratura. “Non è stata fatta giustizia”, ha dichiarato Marzouk, ribadendo il proprio punto di vista.
Il dolore e la ricerca della verità
Il dolore che ancora pervade Azouz Marzouk emerge chiaramente dalle sue parole, che denotano un mix di sofferenza per la perdita subita e di frustrazione per la gestione della vicenda da parte delle autorità. La ricerca della verità è diventata per Marzouk una missione personale, un percorso attraverso il quale spera di far emergere dettagli e elementi finora trascurati o sottovalutati.
La sua affermazione che la casa di Erba non fosse coinvolta nello spaccio di droga rappresenta un punto cruciale, in grado di rimettere in discussione gran parte delle basi su cui è stata costruita la sentenza emessa nei confronti dei responsabili della strage. Azouz Marzouk si appella alla revisione del processo come un’opportunità per far emergere la verità e offrire giustizia a coloro che sono stati vittime di quell’orribile tragedia.
La battaglia di Azouz Marzouk per la verità sulla strage di Erba si profila come un lungo e tortuoso percorso, ma il suo impegno e la sua determinazione appaiono più forti che mai. In un contesto dove il dolore si mescola alla ricerca di giustizia, Marzouk si erge come voce di chi non si arrende di fronte alle difficoltà, ma lotta instancabilmente per far emergere la verità, anche quando sembra nascosta tra le pieghe di un passato doloroso.