Minacce e bullismo ai figli dei poliziotti di Firenze e Pisa
Prese in giro, provocazioni, atteggiamenti da bulli e offese varie: sono questi gli attacchi che stanno subendo i figli dei poliziotti impegnati nelle manifestazioni di Firenze e Pisa. Secondo il giornale, il Coisp, coordinamento per l’indipendenza sindacale delle Forze di Polizia, sta valutando di supportare legalmente i colleghi che intendono intraprendere azioni per difendere i loro ragazzi. Le frasi provocatorie come “Eccolo il figlio dello sbirro” e “Ehi, il manganello dove lo hai lasciato?” sono diventate allarmanti abitudini nei confronti dei giovani, costringendo alcuni di loro a restare a casa in questi momenti difficili.
La denuncia del segretario generale del Coisp
“Ci fanno passare come amanti del manganello e le nostre famiglie stanno vivendo un forte disagio. Noi siamo abituati a tutto, agli insulti, ai cori, alle derisioni ma quando a un agente viene detto che è un manganellatore allora sì, quella è davvero un’enorme offesa”, denuncia Domenico Pianese, segretario generale del Coisp. Pianese sottolinea che gli eventi di Pisa non sono stati un’aggressione da parte di poliziotti esaltati verso studenti inermi, ma una risposta necessaria a difendere obiettivi sensibili. La criminalizzazione dei colleghi di Firenze e Pisa è stata considerata vergognosa da Pianese, il quale ritiene che la sicurezza sia un dovere prioritario dello Stato e dei cittadini onesti.
Il fallimento della cultura della legalità
In particolare, le forze dell’ordine esprimono delusione per la strategia che strumentalizza i giovani durante le manifestazioni, provocando tensioni. Pianese afferma: “Questo è il fallimento della cultura della legalità, è necessario coinvolgere la scuola e la famiglia per recuperare questi ragazzi al rispetto degli altri e delle leggi.” L’uso strumentale dei giovani per accendere gli animi e provocare scontri con le Forze di Polizia è stato criticato come un pericoloso modo di indirizzare i giovani verso l’antagonismo e il disordine anziché il rispetto delle istituzioni e delle regole. Dalle immagini di quanto accaduto a Pisa emerge la necessità di un dialogo più ampio e costruttivo per prevenire situazioni simili in futuro.