Strage di Erba: Nuovo Processo in Diretta
Guido Rispoli, procuratore generale di Brescia, è intervenuto in aula durante il processo di revisione della strage di Erba, esprimendo chiaramente il proprio punto di vista. Rispoli ha sottolineato la mancanza di prove concrete riguardo alla teoria che gli assassini siano fuggiti dal terrazzino di casa Castagna. Mostrando fotografie della scena del crimine, ha respinto l’ipotesi che qualcuno sia passato attraverso il terrazzino, definendola “una cosa ridicola”. Contestando l’idea degli assassini legati alla criminalità organizzata, ha sottolineato l’importanza di seguire un approccio logico nelle indagini.
Botta e Risposta in Aula
Nel corso dell’udienza, si è verificato un confronto serrato tra la Corte e gli avvocati di Olindo e Rosa. L’avvocato Nico D’Ascola ha sollevato la questione dell’ammissibilità delle prove, ponendo l’accento su una fase cruciale del processo. Il presidente della Corte, Antonio Minervini, ha ribadito la necessità di valutare attentamente la situazione, indicando che la decisione sull’ammissibilità della revisione non è ancora definitiva. Ciò evidenzia la complessità e l’importanza delle fasi preliminari del processo in corso.
Avvocato Generale Chiaro: Chiarezza e Inammissibilità
L’Avvocato Generale dello Stato, Domenico Chiaro, ha preso la parola, puntando sull’inammissibilità delle richieste di prova avanzate durante il processo di revisione. Chiaro ha respinto la tesi del “can can mediatico”, evidenziando che le prove a disposizione non si limitano alle confessioni e ai riconoscimenti, ma comprendono diversi elementi, tra cui un solido movente e prove indiziarie significative. Ha sottolineato inoltre la costante osservazione psichiatrica degli imputati in carcere, respingendo l’idea che ci siano fatti nuovi rilevanti per la revisione del caso.
Apertura dell’Udienza e Richiesta Speciale
All’inizio dell’udienza relativa al processo di revisione della strage di Erba, Olindo Romano e Rosa Bazzi hanno fatto una richiesta speciale al giudice, chiedendo di non essere ripresi dalle telecamere in aula. Questo piccolo colpo di scena ha evidenziato la tensione e la sensibilità che circondano il processo. La richiesta è stata valutata dal giudice, mantenendo momentaneamente il riserbo sull’autorizzazione, creando un’atmosfera di attesa e incertezza tra i presenti in aula.
Azouz Marzouk, il marito di una delle vittime, ha espresso emozione e determinazione nel cercare giustizia per la strage. Marzouk ha cambiato posizione nel corso del tempo, ritenendo ora che dietro il tragico evento ci siano stati “dei professionisti”. Ha evidenziato la necessità di fare luce sulla vicenda, sottolineando che la pista della droga danneggia la sua reputazione, mentre si trasferisce in Italia, e che è fondamentale per tutte le vittime coinvolte.
La prima udienza del processo di revisione per la strage di Erba ha portato alla luce tensioni, richieste speciali e posizioni decise da parte delle varie parti coinvolte. Con la presenza di figure chiave come il procuratore generale Rispoli e l’Avvocato Generale Chiaro, il processo si sviluppa in un contesto intricato e carico di aspettative. L’attenzione mediatica e l’interesse del pubblico si concentrano su ogni dettaglio di questa complessa vicenda giudiziaria, in cerca di verità e giustizia per le vittime coinvolte.