![L'Italia e la Direttiva Europea sulla Due Diligence Aziendale: Ostacoli e Implicazioni 1 20240228 144720 1](https://masainews.it/wp-content/uploads/2024/02/20240228-144720-1.webp)
Manca la maggioranza qualificata: l’Italia decide l’astensione sull’approvazione della direttiva europea sulla due diligence aziendale
L’Italia si è rivelata determinante nell’impedire l’approvazione della direttiva europea sulla Corporate Sustainability Due Diligence Directive (Csddd) durante il Coreper a Bruxelles. La presidenza belga ha confermato che non è stata raggiunta la maggioranza qualificata necessaria per far passare il testo di compromesso finale. La Germania si è unita all’Italia nell’astensione, creando un ostacolo insormontabile per l’approvazione.
Le implicazioni della mancata approvazione
La direttiva mirava a istituire norme rigide per le grandi imprese in merito agli impatti ambientali e ai diritti umani lungo la loro catena di fornitura. Questo avrebbe coinvolto non solo i fornitori diretti, ma anche le attività connesse come distribuzione e riciclaggio. Inoltre, la direttiva prevedeva sanzioni e responsabilità civile per le violazioni, richiedendo alle aziende la creazione di piani per allineare le proprie strategie con gli accordi internazionali, come l’accordo di Parigi sul clima.
Attualmente, il testo si trova in uno stato di stallo, e sembra improbabile che possa essere approvato in tempo per le prossime elezioni europee. La mancanza di un consenso sulle disposizioni della direttiva indica una divisione significativa tra gli Stati membri dell’Unione Europea riguardo alle responsabilità delle imprese in materia di sostenibilità e diritti umani.