![Scandalo politico-mafioso nelle elezioni comunali di Bari 2019: connivenze e arresti sconvolgono il panorama barese 1 20240226 132945](https://masainews.it/wp-content/uploads/2024/02/20240226-132945.webp)
Scambio politico-mafioso sconvolge le elezioni comunali di Bari nel 2019
Il clan Parisi-Palermiti si è rivelato essere una forza determinante dietro le elezioni comunali del 2019 a Bari, svelando connessioni inquietanti tra politica e criminalità organizzata. L’operazione della polizia, che ha coinvolto ben 130 indagati e portato a numerosi arresti, ha gettato luce su un’intreccio di potere che ha influenzato il panorama politico barese.
Le indagini hanno portato alla luce un modus operandi intricato, con reati che vanno dall’associazione mafiosa alle estorsioni, dall’ingerenza elettorale alla corruzione. È emerso che i clan hanno giocato un ruolo attivo nel processo elettorale, influenzando direttamente l’esito delle elezioni del 26 maggio 2019 attraverso pratiche illecite e minacce.
Arresti e accuse: politica e mafia si intrecciano
Il coinvolgimento di figure politiche di rilievo come l’ex consigliere regionale Giacomo Olivieri e sua moglie Maria Carmen Lorusso, attuale consigliere comunale, ha scosso le fondamenta del panorama politico locale. Le accuse mosse nei confronti del padre di Lorusso, l’oncologo Vito Lorusso, indicano una rete di scambi illeciti e favoritismi che hanno minato l’integrità del sistema elettorale.
Secondo gli inquirenti, Maria Carmen Lorusso avrebbe trasformato la politica in un’arena di compromessi, passando da un schieramento all’altro pur di mantenere salda la sua posizione. Le accuse di intromissione politico-mafiosa nel voto del 2019 hanno messo in luce un sistema corrotto che ha minato la fiducia dei cittadini nelle istituzioni.
La rete di connivenze: politica, voti e favori
Le indagini hanno rivelato una fitta rete di connivenze tra la politica e la criminalità organizzata. L’avvocato Olivieri, agendo come intermediario per la moglie, avrebbe stretto accordi con esponenti legati al clan Parisi-Palermiti, offrendo in cambio voti, denaro e favori di vario genere. La regolarizzazione di occupazioni abusive e l’assegnazione di case popolari sono solo alcune delle pratiche illecite emerse dall’inchiesta.
Anche il padre di Maria Carmen Lorusso, attraverso un patto elettorale con un esponente del clan Parisi, avrebbe favorito interessi privati in cambio di sostegno politico. La politica, dunque, si è intrecciata in modo pericoloso con la criminalità, minando la democrazia e la trasparenza delle istituzioni locali.