![Tensioni e sfide al congresso di Forza Italia: le prime crepe nell'evoluzione del partito 1 Tensioni e sfide al congresso di Forza Italia: le prime crepe nell’evoluzione del partito](https://masainews.it/wp-content/uploads/2024/02/tensioni-e-sfide-al-congresso-di-forza-italia-le-prime-crepe-nellevoluzione-del-partito.webp)
Lite al termine del primo giorno di congresso di Forza Italia
Il congresso di Forza Italia ha preso il via con tensioni evidenti che mettono in luce le prime crepe nel processo di trasformazione da partito personale a movimento politico più aperto. All’epilogo della prima giornata congressuale, i vertici del partito si sono riuniti per affrontare la delicata elezione dei quattro vicesegretari. Roberto Occhiuto, esponente legato a Licia Ronzulli e governatore della Calabria, ha proposto di sottoporre i candidati a voto, sottolineando l’importanza di un segnale di democrazia.
La situazione si è però complicata quando il capogruppo alla Camera, Paolo Barelli, stretto collaboratore di Tajani, ha espresso con fermezza il divieto di procedere con le votazioni. Questo intervento ha ostacolato la proposta di Occhiuto, creando un clima teso e contrastante all’interno della riunione. Stefano Benigni, vicino a Marta Fascina, ha acconsentito alle direttive del nuovo leader, rinunciando all’idea del voto.
La paura di Tajani di un’elezione per acclamazione di Occhiuto
Emerge chiaramente la preoccupazione di Tajani riguardo a un’eventuale elezione per acclamazione di Occhiuto come ‘vicario’, temendo che il governatore possa diventare una figura di spicco interna al partito, minando la sua stessa leadership e potenzialmente sfidandolo in futuro. La riunione si è conclusa senza la prevista votazione, con la scelta di Deborah Bergamini come ‘vicaria’ per motivi anagrafici, vista da sempre come una figura vicina alla famiglia Berlusconi.
La necessità per Tajani di avere accanto a sé personalità ritenute vicine a Berlusconi, come Bergamini, rivela la sua volontà di consolidare il supporto e l’adesione dell’area di Arcore, specialmente in vista delle imminenti sfide elettorali, come le prossime elezioni europee. Tuttavia, il percorso verso una democrazia interna effettiva all’interno di Forza Italia sembra alquanto impervio, con le tensioni emerse durante il congresso a evidenziare le difficoltà nel processo di trasformazione del partito.