Indagine in corso sulle accuse di abusi dell’ex gesuita Rupnik
Nei mesi scorsi, il Dicastero per la dottrina della fede ha avviato un’indagine riguardante le accuse di abusi mosse contro l’ex gesuita Marko Rupnik. Questo è avvenuto in seguito all’incarico assegnato da Papa Francesco a fine ottobre, con l’obiettivo di raccogliere tutte le informazioni disponibili sul caso. La Sala Stampa della Santa Sede ha dichiarato che sono state contattate le istituzioni coinvolte per ottenere una panoramica completa della vicenda.
Le testimonianze delle vittime
Oggi a Roma, si è tenuta una conferenza stampa durante la quale due ex consacrate della Comunità Loyola, Gloria Branciani e Mirjam Kovac, hanno reso pubbliche le loro testimonianze in merito agli abusi subiti da Rupnik. Le due donne, supportate dalla loro avvocato Laura Sgrò, hanno descritto una serie di abusi tra cui quelli di coscienza, potere, spirituali, psichici, fisici e anche sessuali. Queste violenze, secondo le vittime, sono state perpetrate quando erano giovani da parte di una figura autorevole all’interno della comunità.
Gloria Branciani ha sottolineato che la denuncia non è mossa per vendetta personale, ma per ottenere verità, giustizia e il riconoscimento pubblico del male subito nella Comunità Loyola. Le vittime hanno deciso di parlare pubblicamente per porre fine al silenzio e alla copertura di abusi che, a loro dire, perduravano da troppo tempo.
Dimissioni dalla Compagnia di Gesù
Rupnik, noto per la sua abilità come mosaicista e predicatore, è stato rimosso dalla Compagnia di Gesù nel giugno 2023, sebbene mantenga lo stato di sacerdote diocesano. Le accuse mosse nei suoi confronti hanno scosso l’opinione pubblica e sollevato una serie di interrogativi riguardanti la condotta e l’etica all’interno della Chiesa e delle istituzioni religiose.