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Terzo mandato: la divisione interna al Pd
Il terzo mandato ai presidenti di Regione ha acceso il dibattito all’interno della maggioranza, con Pd e Movimento 5 Stelle che si sono compattati nel voto. Tuttavia, Matteo Salvini ha chiarito che “non ci sarà alcun problema in maggioranza”. La posizione della Lega è netta, ma il leader ha sottolineato che siamo in democrazia, dove le proposte possono essere accettate o respinte. Salvini ha commentato: “Ogni tanto le proposte della Lega passano, altre volte vengono bocciate perché gli altri partiti, Forza Italia, Fratelli d’Italia, Pd e M5S, si oppongono. Secondo me è un errore.” La situazione ha generato disorientamento specialmente all’interno del Partito Democratico.
Le tensioni all’interno del Pd sono emerse chiaramente dopo il voto in Commissione al Senato. Fonti interne a Energia Popolare, la corrente vicina al presidente Stefano Bonaccini, hanno espresso rammarico per il comportamento del Partito Democratico. “Non è stato rispettato l’impegno preso in direzione per salvaguardare l’unità del partito. Il Pd si è diviso”, hanno affermato le fonti. Si prospetta ora la gestione delle critiche da parte di sindaci e presidenti di Regione, con il dibattito che si aprirà dopo il voto in Sardegna. Quello che avrebbe potuto essere un punto a favore di Elly Schlein nella discussione con la maggioranza si è trasformato in un ennesimo conflitto interno al Partito Democratico.
Le posizioni delle opposizioni e il futuro dei governatori
Il “no” di Fratelli d’Italia e Forza Italia alla proposta della Lega in commissione Affari costituzionali del Senato non ha influito sulla coesione e sull’attività di governo, come confermato da Matteo Salvini e dal ministro per i rapporti con il Parlamento, Luca Ciriani. Anche altri esponenti di entrambi i partiti hanno sottolineato questo punto. Si è discusso anche del futuro del Veneto sotto la guida del leghista Luca Zaia, argomento che è stato ripreso più volte nelle ultime settimane. Tuttavia, la partita riguardante questo tema si giocherà fra un anno, e la bocciatura odierna della proposta sull’imposizione di due mandati per i governatori non segna necessariamente la chiusura del dibattito su questo argomento.
Nell’ultima votazione, le opposizioni hanno espresso posizioni differenti: Italia Viva ha votato a favore della proposta riguardante i mandati, Azione non ha partecipato, le Autonomie si sono astenute, mentre Pd e M5S si sono compattati contro. Dopo ore di tentativi di trovare un punto d’incontro fra le varie minoranze, alla fine sono emerse le divisioni. Le critiche dei sostenitori di Bonaccini verso Schlein hanno infiammato ulteriormente gli animi all’interno del Partito Democratico.