Sciopero trasporti Italia: protesta contro il genocidio in Palestina
Il prossimo venerdì 23 febbraio 2024, l’Italia sarà nuovamente teatro di uno sciopero dei mezzi di trasporto che coinvolgerà diverse città del Paese. Dopo il blocco dello scorso 12 febbraio, la protesta nazionale indetta da varie sigle sindacali di base, tra cui SI Cobas, AL Cobas, FAO Federazione Autisti Operai e altre, si ripeterà per circa 24 ore, generando disagi e ritardi per viaggiatori, lavoratori e pendolari.
La motivazione principale dietro questa protesta è legata al conflitto tra Israele e Palestina. Secondo le sigle sindacali, ‘cessare il fuoco in Palestina e in tutte le guerre diventa oggi un imperativo’. Esprimendo preoccupazione per il rischio di un conflitto globale alimentato da diverse tensioni, i sindacati intendono portare avanti la loro protesta come atto di solidarietà e richiesta di pace.
Le conseguenze economiche del conflitto sul lavoro e sull’economia
Nel comunicato diffuso, i sindacati pongono anche l’attenzione sulle conseguenze economiche del conflitto in corso. Essi sostengono che ‘mentre l’economia italiana e europea grazie alle guerre va male, i lavoratori vedono i loro già modesti salari falcidiati dall’inflazione’. Questa situazione si riflette in chiusure di fabbriche per calo dei consumi, aumento della precarietà lavorativa e un generale peggioramento delle condizioni economiche dei lavoratori.
La protesta coinvolgerà tutte le categorie del settore pubblico e privato dei trasporti, inclusi i treni ad alta velocità, interregionali e regionali, con stop previsti in varie città italiane. A Milano, ad esempio, si legge il grido ‘fermare il genocidio’ come motivazione alla protesta, che si svolgerà in concomitanza con mobilitazioni simili in diversi paesi del mondo, come proposto dai Giovani Palestinesi.
Ritardi e cancellazioni: le fasce garantite per i viaggiatori
Lo sciopero coinvolgerà anche Roma, con ritardi e cancellazioni previsti nella rete di trasporto ATAC. Bus, metropolitane e tram gestiti da Roma Tpl e le linee regionali Cotral saranno a rischio, con fasce di orario garantite probabilmente simili a quelle dei precedenti scioperi, dalle prime ore del mattino fino al tardo pomeriggio.
Analogamente, Napoli e Torino vedranno ritardi e possibili interruzioni nel trasporto pubblico, in base alla partecipazione dei dipendenti alla protesta. Le scelte del personale determineranno le conseguenze dirette sulle linee e sui collegamenti, con potenziali disagi per i viaggiatori e i pendolari nelle due città.