Multe record a Roma: la classifica delle sanzioni e le polemiche sulle misure di sicurezza
Multe record a Roma, con la Capitale che si posiziona al secondo posto per incassi delle sanzioni, subito dietro Milano. Secondo quanto riportato dal Sole 24 Ore e dai dati provenienti dal Siope, sistema telematico del ministero dell’Economia, Roma ha incassato un totale di 106,7 milioni di euro, mostrando una diminuzione del 19,1% rispetto agli anni passati. Numeri che hanno destato polemiche e richieste di spiegazioni da parte del ministro dei Trasporti, Matteo Salvini, riguardo all’utilizzo degli autovelox.
La situazione regionale: da Roma a Viterbo
A livello regionale, Roma si conferma al primo posto per il numero di sanzioni, seguita da altre città come Rieti con 6,9 milioni di euro, Latina con 1,4 milioni, Frosinone con 600 mila euro e Viterbo con 200 mila euro. Interessante notare come Viterbo si collochi tra le città meno multate d’Italia, insieme a Cosenza, Carbonia, Pesaro, Isernia e Vibo Valentia, con un importo di 200 mila euro ciascuna. La differenza di sanzioni tra le varie città della regione evidenzia disparità significative.
La polemica riguardo alle sanzioni e all’utilizzo degli autovelox si è intensificata con le dichiarazioni del ministro Salvini: ‘Giusti se salvano vite – ha dichiarato – no se sono una tassa: i sindaci dovranno spiegare perché li mettono e con quale motivazione’. Questo dibattito si inserisce in un contesto più ampio di crescente numero di sanzioni in tutta Italia, con un totale di 1,535 miliardi di euro pagati dagli italiani nel corso del 2023, in aumento del 6,4% rispetto all’anno precedente e del 23,7% rispetto al 2019.
Le sfide per il Comune di Roma e le previsioni incerte
Il Comune di Roma si trova di fronte a sfide significative riguardo alla gestione delle sanzioni. Nonostante le previsioni di incasso per il 2024 ammontino a 260 milioni di euro, il Comune ha deciso di iscrivere oltre 160 milioni al ‘Fondo crediti di dubbia esigibilità’ come misura precauzionale. Questo significa che, nonostante il numero previsto di verbali emessi possa raggiungere sei milioni, gli incassi effettivi potrebbero rappresentare solo un terzo di tale cifra. Una situazione che ha spinto il Comune ad ammettere una possibile riduzione degli incassi, dichiarando una sorta di resa in anticipo.