![Il mistero di Alfio Torrisi: organi sostituiti con segatura e giornali 1 20240219 110402](https://masainews.it/wp-content/uploads/2024/02/20240219-110402.webp)
Il mistero del corpo senza organi: la vicenda di Alfio Torrisi
Alfio Torrisi, un falegname di 54 anni originario di Giarre (Catania), è al centro di un mistero che ha scosso la sua famiglia e ha dato il via a un’indagine complessa da parte della magistratura. L’uomo è deceduto lo scorso ottobre al Rand Memorial Hospital di Freeport, nelle Bahamas, dopo essere stato ricoverato a seguito di un malore occorso sulla nave ‘Paradise’ della Carnival Cruises Line, dove prestava servizio per conto della Techni Teak di Riposto. La vicenda, portata alla luce dal quotidiano La Sicilia, ha rivelato dettagli inquietanti riguardo alla sua morte e alle circostanze che l’hanno accompagnata.
Dopo il ricovero e il successivo decesso di Torrisi, su richiesta della famiglia, il corpo dell’uomo è stato riportato in Sicilia per l’esecuzione di una nuova autopsia. È qui che emerge un dettaglio scioccante: durante l’esame autoptico, il medico legale ha fatto una scoperta apparentemente inspiegabile. Il cadavere di Torrisi risultava privo di tutti gli organi interni, sostituiti unicamente da segatura mescolata a fogli di giornale. Questo fatto ha innescato una serie di interrogativi e sospetti che hanno spinto la Procura di Catania ad aprire un’inchiesta su due soggetti, il titolare dell’impresa per cui lavorava l’uomo e il capitano della nave dove si è verificato il decesso, iscritti per omicidio colposo.
Le accuse di condizioni disumane e il lungo calvario di Alfio Torrisi
La vicenda che ha condotto alla morte di Alfio Torrisi inizia a delinearsi ancor prima del suo tragico decesso. Nel novembre del 2023, la moglie dell’uomo, assistita dagli avvocati Antonio Fiumefreddo e Giuseppe Berretta, aveva presentato un esposto denunciando le condizioni lavorative estreme in cui il falegname era costretto a operare. Si parlava di un ambiente di lavoro ‘ai confini del disumano’, con giornate che si protraevano per 14-16 ore senza pause, in un luogo caratterizzato da temperature estive estreme e altissimi tassi di umidità.
Nell’esposto presentato dalla famiglia Torrisi emergono anche critiche riguardo ai soccorsi forniti dopo che l’uomo aveva accusato malessere. Sintomi come forti mal di testa, zoppicamento e frasi incomprensibili non sono stati gestiti in modo adeguato, con un ritardo di tre ore e mezza prima che fosse chiamata un’ambulanza e l’omissione di trasferirlo da un piccolo ospedale locale di Freeport a Miami. Questi eventi hanno sollevato dubbi sulla gestione dei soccorsi e sulla responsabilità di chi era tenuto a garantire un intervento tempestivo per la salute di Torrisi. La famiglia, sconvolta da questa tragedia, chiede giustizia e verità, non intendendo trovare pace finché non verrà fatta luce su quanto accaduto a Alfio Torrisi e sul destino dei suoi organi.