Strage familiare ad Altavilla Milicia: nuovi dettagli sconvolgenti emergono
Una terribile vicenda ha scosso la tranquilla cittadina di Altavilla Milicia, dove una famiglia è stata vittima di una strage senza precedenti. La protagonista di questo dramma è una giovane ragazza di 17 anni, l’unica sopravvissuta al massacro che ha portato alla morte della madre e dei due fratelli, rispettivamente di 16 e 5 anni. La scoperta agghiacciante è avvenuta quando la polizia ha trovato la ragazza addormentata accanto ai cellulari delle vittime, probabilmente tenuti vicino a lei per evitare che chiedesse aiuto. Nei dettagli raccapriccianti dell’accaduto, si è appreso che la stanza accanto era il macabro scenario dei cadaveri dei fratelli, mentre la madre giaceva senza vita altrove.
Una confessione scioccante
Contrariamente alle prime informazioni diffuse, la ragazza non si trovava in uno stato confusionale al momento dell’arrivo delle forze dell’ordine, bensì dormiva tranquillamente nella sua stanza. La giovane ha ammesso il suo coinvolgimento nei delitti, confessando di aver preso parte alle torture inflitte insieme ai complici, incluso il padre Giovanni Barreca. Uno degli aspetti più inquietanti di questa tragedia è emerso quando si è saputo che mentre la madre e i fratelli venivano brutalmente uccisi, la ragazza scambiava messaggi con le sue amiche, mostrando una lucidità disturbante.
Indagini in corso e sviluppi legali
Nel frattempo, nel Policlinico di Palermo è in corso l’autopsia sui corpi delle vittime della strage familiare ad Altavilla Milicia. Questo delicato compito è affidato al medico legale Davide Albano, designato dalla Procura di Termini Imerese. Mentre si svolgono le indagini sulla terribile vicenda, i legali della coppia sotto inchiesta hanno annunciato di rinunciare al loro incarico legale. Gli avvocati Vincenzo e Sergio Sparti hanno spiegato che lasceranno il caso per questioni legate all’organizzazione del lavoro del loro studio. Ci sono state complicazioni anche per il consulente incaricato dell’autopsia, costretto a rinunciare per incompatibilità con il proprio ruolo professionale, mentre rimane nominato l’architetto Concetto Miccichè per l’esame delle ossa umane.