Liceo del Made in Italy: Un Progetto Fallimentare
Nessun iscritto al liceo del Made in Italy (aveva aderito l’IIS Ricci del capoluogo) in provincia di Macerata, un vero e proprio flop. La Cna sottolinea che non sorprende, definendolo un fallimento annunciato. Secondo i dati ministeriali, questo indirizzo ha attirato appena 375 iscrizioni in tutta Italia, pari allo 0,08% del totale, con soli 8 adesioni nelle Marche.
Maurizio Tritarelli, presidente Cna Macerata, sottolinea: ‘Una situazione prevedibile considerato il mancato coinvolgimento delle realtà imprenditoriali. Mancano regolamenti, non sono definite tutte le discipline né il profilo professionale. Una iniziativa estemporanea con altre finalità rispetto al necessario’. Cna enfatizza la necessità di una collaborazione stretta tra scuola e impresa, con percorsi didattici che includano esperienze lavorative remunerate.
Importanza della Collaborazione tra Scuola e Impresa
Tritarelli continua: ‘Non serve una nuova scuola dedicata, ma un rapporto costante tra istituzioni educative e mondo produttivo. È fondamentale creare percorsi didattici con esperienze lavorative in azienda, remunerate per studenti e imprenditori formatori.’ Il 68% dei giovani trova impiego in piccole imprese, sottolineando l’importanza del coinvolgimento degli artigiani imprenditori.
Il presidente Cna aggiunge: ‘Le aziende devono essere parte integrante del processo decisionale per garantire percorsi formativi concreti. È essenziale allineare l’istruzione alle esigenze del mercato del lavoro.’ Cna osserva con interesse la crescita delle iscrizioni negli istituti tecnici e professionali, rispondendo alla richiesta di competenze pratiche e professionali da parte degli studenti.
La Bocciatura del Liceo del Made in Italy
Irene Manzi, deputata marchigiana del Pd, dichiara: ‘I numeri confermano la sonora bocciatura del liceo del Made in Italy, soprattutto nelle Marche e nella nostra provincia. Lontani dal ‘risultato importante’ citato dal Ministro Valditara, studenti e famiglie hanno respinto una proposta frettolosa e incoerente.’
Manzi critica: ‘Una scelta fatta senza ascoltare il mondo della scuola, suscitando critiche e racimolando poche adesioni. Mancano regolamenti, discipline e profili post-diploma, mettendo a rischio il liceo economico sociale. È tempo di correggere il tiro e di riconsiderare l’approccio a una riforma fortemente bocciata dalla comunità scolastica.’