L’Italia in Ritardo sui Nidi: Pnrr e Problematiche Emergenti
L’Italia, paese dalle coperture nido al 28%, soffre di un ritardo evidente rispetto alla media europea del 37,9%. Nella classifica virtuosa spiccano Paesi come Olanda (74%), Danimarca (69,1%), Francia e Spagna (oltre il 50%). Il Piano nazionale di ripresa e resilienza (Pnrr), pur con l’impegno per 150 mila nuovi posti, ne ipotizzava inizialmente 250 mila, mirando a ridurre il divario territoriale con un focus sull’aumento dei posti al Sud.
La Criticità dei Servizi e i Costi per le Famiglie
La carenza di servizi per l’infanzia e i costi insostenibili per le famiglie rappresentano nodi critici da risolvere per scongiurare il declino demografico e evitare che molte donne si trovino nell’angolo tra lavoro e maternità. Attualmente, il 63% delle neomamme si trova a fare questa difficile scelta, mettendo in evidenza una problematica sociale e economica di ampia portata.
Nel Piano nazionale di ripresa e resilienza, si stima un investimento di 4,6 miliardi per la costruzione di 1.857 asili nido e 333 scuole materne entro il 2026, con l’obiettivo di generare 264.480 nuovi posti. Nonostante la fase di affidamento dei lavori da parte degli enti attuatori sia iniziata, diversi comuni rischiano di non rispettare le scadenze, evidenziando le sfide operative e amministrative legate a questo ambizioso progetto.
Aumento Tariffe Nidi Privati e Difficoltà d’Accesso
Le tariffe orarie degli asili nido privati hanno registrato un incremento medio dell’8,8% rispetto a due anni fa, con punte superiori all’11% a Roma, Milano e Genova. A fronte di questa situazione, trovare posto negli asili comunali risulta complesso, con rette spesso elevate, soprattutto considerando il rapporto con i redditi medi delle famiglie. Ad esempio, la retta mensile media per famiglie con un Isee di 30 mila euro si attesta intorno ai 500 euro a Milano e Torino, e leggermente inferiore a Firenze.
Nei nidi privati, sebbene gli orari siano più flessibili, le rette raggiungono mediamente i 640 euro, salendo addirittura a 800 euro a Milano. Questo scenario mette in luce una disomogeneità nel sistema, con disparità di accesso e sostenibilità economica che rappresentano sfide cruciali nel panorama dei servizi per l’infanzia in Italia.