Rifiutati gli arresti domiciliari a Filippo Mosca e Luca Cammalleri
Gli arresti domiciliari per Filippo Mosca e Luca Cammalleri sono stati nuovamente negati dai giudici romeni, confermando così l’ennesima delusione in questa vicenda. La notizia è giunta ieri, gettando ombra sulle speranze già ridotte di ottenere questa misura cautelare. Pietro Cammalleri, fratello di Luca, ha dichiarato: ‘L’ho sentito dopo il rientro in cella provando a dargli la forza necessaria per affrontare giornate che sembrano infinite. La sua voce è triste ma sta lottando per lui e per noi.’
Claudia Crimi, fidanzata di Mosca, ha aggiunto: ‘Mi aveva detto che non ci credeva ai domiciliari. In Romania le condizioni di vita in carcere non interessano a nessuno. Il suo stato d’animo è a terra.’ La madre di Mosca, Ornella Matraxia, preoccupata, ha confessato: ‘Questa decisione non mi fa sperare nulla di buono per il mese prossimo.’ Il processo di appello, inizialmente fissato per l’11 aprile, è stato anticipato al 7 marzo su richiesta delle difese.
Terribili condizioni di detenzione denunciate
La situazione dei due ragazzi di Caltanissetta, Mosca e Cammalleri, è emersa alla luce dei media dopo il caso di Ilaria Salis a Budapest, dove è stata condotta in aula con guinzaglio e catene. Ornella Matraxia ha denunciato le condizioni disumane di detenzione presso la prigione di Porta Alba a Costanza, evidenziando problemi quali la presenza di topi, aggressioni, cibo scadente e il sovraffollamento con 22 detenuti in una cella di 30/35 metri quadrati.
Grazie alla pressione mediatica, che ha suscitato scalpore anche in Romania, Mosca, Cammalleri e gli altri detenuti italiani sono stati spostati in una cella più grande con sei posti, migliorando leggermente le condizioni di sicurezza. Tuttavia, restano gravi criticità igieniche non risolte. Questo trasferimento è stato un risultato diretto dell’attenzione generata dai media su questa situazione inaccettabile.