Minacce di morte all’AD Rai Roberto Sergio, assegnata la scorta
Roberto Sergio, amministratore delegato della Rai, si trova al centro di una situazione senza precedenti: per la prima volta nella storia dell’emittente pubblica, è stato messo sotto scorta dal Ministero dell’Interno a causa di minacce di morte ricevute insieme alla sua famiglia. Queste minacce sono state il risultato di un comunicato stampa letto da Mara Venier durante la trasmissione ‘Domenica In’ del 11 febbraio. La Procura di Roma è stata informata della situazione, e il procuratore capo Francesco Lo Voi ha preso in esame il caso.
Fabio Rampelli, vicepresidente della Camera dei deputati per Fratelli d’Italia, ha commentato: ‘Mai nella storia della Rai ci si è trovati con un obbligo di scorta per l’AD. Quello che sta accadendo a Roberto Sergio è sconcertante. Segno di un’abitudine congenita a sinistra di far tracimare la legittima critica in intolleranza e violenza.’ Anche esponenti come Matteo Salvini e la ministra Daniela Santanché hanno espresso solidarietà nei confronti di Sergio, condannando chi lo ha minacciato. Anche l’ex presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, si è espresso contro le minacce e ha criticato le scelte comunicative della Rai, che ritiene politicamente orientate.
Controversia sulla presa di posizione della Rai riguardo a Israele
La Rai ha suscitato polemiche per la sua presa di posizione riguardo a Israele in seguito alle dichiarazioni di Ghali sulla situazione a Gaza. Il capo dell’Ambasciata israeliana a Roma, Alon Bar, si è detto deluso per l’invito di Ghali a fermare il presunto genocidio nella striscia di Gaza senza menzionare l’attacco di Hamas del 7 ottobre 2023. In risposta a ciò, Roberto Sergio ha deciso di adottare le posizioni dell’ambasciatore, sottolineando l’impegno della Rai nel raccontare la tragedia degli ostaggi di Hamas e la strage del 7 ottobre. La conduttrice Mara Venier ha ribadito il sostegno alle parole di Sergio.
Le dichiarazioni della Rai hanno scatenato l’indignazione di una parte del pubblico online, che ha deciso di manifestare il proprio dissenso anche fisicamente. Le proteste si sono svolte davanti alle sedi Rai di Roma, Torino e Napoli, con episodi di lancio di uova contro gli agenti a Torino e scontri tra manifestanti e forze dell’ordine a Napoli.
Caso Ghali: le dichiarazioni a Sanremo e il coinvolgimento di Mara Venier
Il caso Ghali ha generato discussione soprattutto dopo le sue dichiarazioni a Sanremo e il coinvolgimento di Mara Venier. Le posizioni espresse dal cantante hanno provocato reazioni contrastanti, portando alla luce divergenze di opinioni sulla situazione a Gaza e sulle responsabilità delle parti coinvolte. Il sostegno di Mara Venier alle parole di Roberto Sergio ha amplificato la discussione, mettendo ulteriormente in luce le tensioni esistenti.
La vicenda ha evidenziato la complessità delle relazioni internazionali e delle dinamiche comunicative, sollevando interrogativi sulla neutralità e l’equilibrio nell’informazione mediatica. Il ruolo della Rai e dei suoi rappresentanti, come Roberto Sergio e Mara Venier, è stato al centro del dibattito pubblico, evidenziando la delicatezza e l’importanza delle scelte comunicative in contesti sensibili come quello internazionale.