Ripristino dell’esenzione Irpef per coltivatori diretti e Iap: una decisione controversa
Una decisione importante è stata presa di recente dal Governo riguardo all’esenzione Irpef per coltivatori diretti e Iap. Questa misura, introdotta in passato e successivamente prorogata fino al 2023, sembrava destinata a non trovare attuazione a partire dal 2024. Tuttavia, la situazione di crisi nel settore agricolo ha portato a un improvviso cambio di rotta. Il Governo ha annunciato la reintroduzione dell’esenzione, seppur con alcune modifiche necessarie per garantire le coperture di Bilancio.
Le nuove disposizioni prevedono che l’esenzione Irpef sia limitata a un reddito fondiario massimo di 10.000 euro. Inoltre, si prevede un abbattimento del 50% dell’imposta per i redditi compresi tra 10.001 e 15.000 euro. Queste misure mirano a sostenere i coltivatori diretti e gli imprenditori agricoli professionali in un momento di particolare difficoltà economica nel settore primario. La decisione del Governo è stata accolta con pareri contrastanti, ma resta fondamentale per supportare un comparto strategico per l’economia del Paese.
Chi sono i coltivatori diretti e i familiari coadiuvanti
I coltivatori diretti sono coloro che svolgono un’attività agricola in modo diretto e abituale, utilizzando il lavoro proprio o della propria famiglia. Questa figura, non definita in maniera univoca, è stata oggetto di varie interpretazioni nel corso del tempo. Nel 2019, si è aggiunta la categoria dei familiari coadiuvanti, iscritti nella gestione assistenziale e previdenziale agricola. Questi familiari, appartenenti allo stesso nucleo familiare del coltivatore diretto, beneficiano di specifiche agevolazioni fiscali, equiparando il loro trattamento a quello dei titolari dell’impresa agricola.
Per quanto riguarda i coltivatori diretti e gli Iap che sono soci di società di persone come Snc e Sas, qualificate come società agricole, la situazione è diversa. Se queste società hanno optato per la determinazione del reddito secondo le regole dell’articolo 32 del Tuir, la norma dell’esenzione Irpef non trova applicazione. Queste specifiche condizioni evidenziano la complessità normativa che regola il settore agricolo e le diverse situazioni in cui possono trovarsi i soggetti coinvolti.
L’importanza di queste misure fiscale per i coltivatori diretti e gli imprenditori agricoli professionali è fondamentale per sostenere un settore che rappresenta una parte significativa dell’economia nazionale. Il ripristino dell’esenzione Irpef, sebbene con limitazioni e modifiche rispetto al passato, si configura come un provvedimento di supporto cruciale in un momento di particolare fragilità per l’agricoltura italiana.