Scandalo a Ferrara: Cena finisce in apologia del fascismo
Cori razzisti e contro Anna Frank, inni a Hitler e Mussolini, insulti a Raciti: la serata di 24 giovani a Ferrara ha preso una svolta inquietante. Vestiti in uniforme arancione richiamante i detenuti di Guantanamo, hanno distribuito volantini celebrativi di Mussolini e Hitler. La situazione è peggiorata con minacce di morte verso chi cercava di fermare i cori razzisti contro una cameriera e contro figure come Anna Frank e Filippo Raciti, poliziotto ucciso da un ultrà. Le accuse vanno da apologia del fascismo a istigazione all’odio razziale e minacce. La polizia ha trovato mazze, manganelli con simboli fascisti, armi finte e altro materiale nazista durante le perquisizioni.
Il Retroscena della Cena Controversa
L’evento incriminato è stato il compleanno di uno dei partecipanti, tenutosi in un locale nel quartiere ebraico di Ferrara. Le perquisizioni condotte da 80 agenti hanno portato al sequestro di smartphone e dispositivi informatici per indagare su eventuali legami organizzativi. Durante la cena, avvenuta il 20 dicembre, i presenti si sono travestiti da detenuti e poliziotte, suscitando l’allarme degli altri clienti che hanno chiamato la polizia. Nonostante l’intervento delle forze dell’ordine, hanno proseguito con gli inni al Duce e a episodi come la morte di Raciti e i caduti di Nassiriya, dimostrando disprezzo per le conseguenze delle proprie azioni, secondo la Questura ferrarese.
Il sindaco di Ferrara, Alan Fabbri, ha condannato fermamente l’accaduto, sottolineando i valori di rispetto, inclusione e coesione sociale della città. Ha evidenziato il dolore aggiuntivo nel constatare che gli indagati siano giovani e senza precedenti penali, riaffermando l’impegno della comunità nel contrastare ogni forma di discriminazione. Progetti educativi per le scuole e eventi pubblici sono parte di una strategia per ribadire il rifiuto deciso di ideologie fasciste e naziste e il pieno riconoscimento dei principi costituzionali.