Sciopero dei treni: giornata di disagi per i pendolari
I pendolari italiani hanno vissuto una giornata di disagi a causa dello sciopero nel settore ferroviario. L’agitazione, durata otto ore e indetta dai sindacati di base per il rinnovo contrattuale, ha colpito i treni regionali da Nord a Sud della Penisola, portando a ‘disagi, limitazioni e cancellazioni’, mentre le Frecce e gli Intercity hanno continuato a viaggiare regolarmente, come comunicato da Trenitalia.
Alta adesione allo sciopero in diverse regioni
Secondo quanto dichiarato da Usb, la regione con la più alta adesione allo sciopero è stata la Campania, con punte del 65% dei dipendenti di Trenitalia e Italo. Nel Lazio, dalla stazione di Roma Tiburtina, si sono registrate numerose cancellazioni di treni regionali. In Lombardia, invece, la circolazione è proseguita ‘regolarmente su tutte le linee, salvo poche e singole soppressioni’, secondo quanto riportato da Trenord.
Le proteste non si sono limitate solo ai dipendenti dei treni passeggeri, ma hanno coinvolto anche i lavoratori del trasporto merci e di Rfi, l’azienda che gestisce la rete e le infrastrutture ferroviarie, affiliati alle sigle Usb, Cub e Sgb. Questi sindacati hanno organizzato un presidio davanti alla sede del gruppo Fs a Roma per ‘reclamare un vero e adeguato rinnovo contrattuale nazionale’, con richieste che includono aumenti salariali e una riduzione dell’orario lavorativo.
Trattative in corso per il rinnovo del contratto
Il contratto nazionale per le attività ferroviarie è scaduto alla fine dell’anno scorso, e mentre alcuni sindacati proseguono con la protesta, altri come Filt Cgil, Fit-Cisl, Uiltrasporti e Ugl Ta, insieme a Fast Confsal e Orsa Ferrovie, hanno avviato trattative con Agens/Confindustria, rappresentanti del gruppo Fs, per il rinnovo del contratto collettivo nazionale di lavoro.
Lo sciopero nazionale dei ferrovieri di oggi rappresenta il secondo evento di protesta nel settore dei trasporti in questo nuovo anno. I sindacati di base continuano a sottolineare le tematiche di ‘salario, sicurezza e diritti’ come pilastri delle loro rivendicazioni, preannunciando possibili nuove azioni. Ad esempio, l’Usb nel Lazio è pronta ad aprire ‘lo stato di agitazione’ per i lavoratori della Roma Tpl e consorziate che ‘ancora non hanno percepito lo stipendio’.