Una nuova strategia per Ilaria Salis: il percorso verso gli arresti domiciliari
Il Ministro Nordio ha sostenuto che la famiglia di Ilaria Salis ha “purtroppo perso un anno” nel cercare gli arresti domiciliari per la maestra in Ungheria. Questo ritardo potrebbe aver influito sulle attuali circostanze della detenzione. Nordio ha evidenziato che il cambio di strategia potrebbe portare a ottenere i domiciliari per Ilaria nel paese guidato da Viktor Orbán. L’approvazione da parte del giudice ungherese rappresenterebbe un passo significativo verso questo obiettivo.
Il ministro ha chiarito che “chiedere direttamente gli arresti domiciliari in Italia è un passo giuridicamente sbagliato”. Tuttavia, una volta ottenuti in Ungheria, si aprirebbe la possibilità di richiedere il trasferimento della detenzione in Italia. Nordio ha espresso ottimismo riguardo alla possibilità di operare sulle convenzioni esistenti per facilitare questo processo. La famiglia è stata informata che questa nuova strategia potrebbe essere determinante per il futuro di Ilaria, aprendo la strada a un potenziale trasferimento dei domiciliari in Italia.
La reazione della famiglia di Ilaria Salis: speranze e preoccupazioni
Roberto Salis, padre di Ilaria Salis, ha raccontato la devastazione nel scoprire il murale raffigurante sua figlia impiccata. Ha espresso preoccupazione per la sicurezza di Ilaria, sia in carcere che in caso di concessione degli arresti domiciliari in Ungheria. Inizialmente, Ilaria era contraria a richiedere i domiciliari in Ungheria, considerando le implicazioni legali. Tuttavia, la famiglia ha accettato il cambio di strategia in vista di una possibile concessione dei domiciliari in Italia.
La decisione di trasferirsi in Ungheria è stata presa in considerazione dalla famiglia, che sta lavorando per risolvere le questioni logistiche necessarie per presentare la richiesta. Con una cauzione di 51.000 euro e la necessità di un ambiente sicuro e sorvegliato, la famiglia si prepara a intraprendere questa nuova fase. Nonostante le difficoltà, Roberto Salis ha riconosciuto miglioramenti nel regime carcerario di Ilaria, sottolineando la disponibilità delle autorità ungheresi nel fornire documenti essenziali per la difesa. La prossima udienza è fissata per il 28 marzo, mentre il caso di Gabriele Marchesi, coinvolto nello stesso procedimento, solleva interrogativi sull’equità del trattamento.