Omicidio Senago
: un caso che ha scosso l’opinione pubblica con la tragica morte di Giulia, ventinovenne uccisa con 37 coltellate, mentre portava in grembo il figlio Thiago. Il processo ha portato in aula ricostruzioni agghiaccianti, come la foto del corpo martoriato di Giulia proiettata durante l’udienza. Le indagini hanno rivelato dettagli sconvolgenti sulla serata del 27 maggio, sottolineando la premeditazione dell’omicidio.
La premeditazione dell’omicidio e le prove emerse
L’imputato avrebbe “preparato la scena del crimine” nel salotto di casa, evitando tracce di sangue sul divano o sul tappeto, ma evidenti sul pavimento. Gli investigatori hanno sottolineato come l’uomo avesse rimosso il tappeto e coperto il divano per nascondere eventuali schizzi ematici, confermando l’intenzione di uccidere Giulia. Le prove raccolte includono ricerche sul web riguardanti gli effetti del veleno, somministrato alla vittima per mesi, e la presenza del veleno nel suo zaino già al momento della denuncia. L’accusa di premeditazione è supportata anche dalle chat scambiate dall’imputato con un’altra compagna, oltre alle bugie e alle ricerche sul veleno. Il padre di Giulia ha espresso il desiderio di giustizia per la perdita della figlia, mentre la madre ha condiviso un toccante messaggio sui social in cui promette di lottare per la verità. La prossima udienza, fissata per il 7 marzo, vedrà l’ascolto della madre dell’imputato, impegnata a difendere la memoria di Giulia e Thiago.